Don Luigi Ciotti e la funzione sociale dello sport
Liberainformazione - «Il calcio ha una importante funzione sociale e non può esser considerato un fenomeno a parte. Gli stadi non sono zone franche, ci vuole fermezza, la violenza si batte in tutte le sue forme a partire dalla scuola, dal rispetto delle regole e dal rispetto delle persone, dalla distinzione tra bene personale e collettivo». Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera ,si rivolge così alla platea di dirigenti del mondo del calcio intervenuti oggi alla presentazione del Bilancio sociale 2013 della Figc nella sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri a Roma. «Il mondo dello sport si è assunto una grande responsabilità educativa, anche con le famiglie. Anche i campioni hanno una grande responsabilità: essere campioni nella vita e non solo nello sport. Non ci può essere separazione tra sport e vita -prosegue Ciotti-.
Pensando ad allenatori e dirigenti, alla responsabilità che avete, quando sento parlare di etica nelle professioni mi auguro si capovolga il termine in ‘etica come professione». «Il Bilancio sociale Figc è un bene comune da alimentare con proposte culturali ed educative che devono diventare sempre più ampie ed articolate -sottolinea il fondatore di ‘Liberà che poi si sofferma sul ruolo che la Nazionale ha avuto nella lotta alle mafie, a partire, ad esempio, dall’iniziativa a Rizziconi, in Calabria, su un campo confiscato alla ‘ndrangheta- Il vostro è stato un segno di speranza e concreto. Le mafie non hanno gradito e ci hanno bruciato centinaia di ulivi, le mafie hanno distrutto gli ulivi ma sono fioriti i ragazzi».
Liberainformazione - «Il calcio ha una importante funzione sociale e non può esser considerato un fenomeno a parte. Gli stadi non sono zone franche, ci vuole fermezza, la violenza si batte in tutte le sue forme a partire dalla scuola, dal rispetto delle regole e dal rispetto delle persone, dalla distinzione tra bene personale e collettivo». Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera ,si rivolge così alla platea di dirigenti del mondo del calcio intervenuti oggi alla presentazione del Bilancio sociale 2013 della Figc nella sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri a Roma. «Il mondo dello sport si è assunto una grande responsabilità educativa, anche con le famiglie. Anche i campioni hanno una grande responsabilità: essere campioni nella vita e non solo nello sport. Non ci può essere separazione tra sport e vita -prosegue Ciotti-.
Pensando ad allenatori e dirigenti, alla responsabilità che avete, quando sento parlare di etica nelle professioni mi auguro si capovolga il termine in ‘etica come professione». «Il Bilancio sociale Figc è un bene comune da alimentare con proposte culturali ed educative che devono diventare sempre più ampie ed articolate -sottolinea il fondatore di ‘Liberà che poi si sofferma sul ruolo che la Nazionale ha avuto nella lotta alle mafie, a partire, ad esempio, dall’iniziativa a Rizziconi, in Calabria, su un campo confiscato alla ‘ndrangheta- Il vostro è stato un segno di speranza e concreto. Le mafie non hanno gradito e ci hanno bruciato centinaia di ulivi, le mafie hanno distrutto gli ulivi ma sono fioriti i ragazzi».
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