mercoledì, ottobre 23, 2013
I casi di colera sono aumentati ad Haiti a settembre, rispetto al mese precedente, secondo l’ultimo bollettino dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento delle questioni umanitarie (Ocha) diffuso a Port-au-Prince.  

Misna - Tracciando un bilancio dell’inedita epidemia scoppiata tre anni fa nel povero paese caraibico, devastato dal sisma del gennaio 2010, lo studio descrive uno scenario “preoccupante” con 5600 contagi il mese scorso, rispetto ai 5300 di agosto. Almeno 8352 persone sono morte ad Haiti dalla comparsa, nell’ottobre 2010, del colera, secondo un bilancio ufficiale fornito dal ministro della Sanità, Joseph Donald Francois: fra l’ottobre 2010 e il mese in corso 380.855 persone sono state ricoverate negli ospedali nazionali. “In totale – ha precisato il ministro – oltre 684.000 haitiani sono stati infettati dal colera. Il 2011 è stato l’anno più mortale con 2000 vittime”. Quest’anno le cifre si sono sensibilmente abbassate, sempre secondo i dati ufficiali, che riportano 425 decessi e 45.207 ricoveri. “C’è una diminuzione graduale dell’epidemia ma il batterio è sempre presente ad Haiti…Il suo sradicamento richiede lo sforzo di tutti” ha aggiunto Francois.

I dipartimenti più colpiti dal colera quest’anno sono stati quelli di Artibonite, Ovest, Nord e Grand’Anse; il tasso di mortalità più elevato è stato riscontrato nei distretti di Nippes, Sud-est e Nord-est.

All’inizio del mese l’Institute for Justice and Democracy in Haiti (Ijdh), con sede a Boston, ha chiesto l’apertura di un procedimento giudiziario per ottenere un risarcimento dall’Onu, ritenuta responsabile dell’introduzione del colera attraverso i ‘caschi blu’ nepalesi della Minustah, la missione di stabilizzazione presente dal 2004, di stanza nella base di Mirebalais. Sia il Center for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta che uno studio dell’Università di Yale hanno confermato la responsabilità dei ‘caschi blu’.


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