sabato, ottobre 12, 2013
Nuova tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia. Un barcone con 250 persone a bordo si è ribaltato ieri nelle acque territoriali di Malta. Decine le vittime – almeno 50 secondo alcune fonti, tra le quali 10 bambini, ma forse anche di più – mentre 150 mi sono stati salvati da una nave de La Valletta e gli altri da un’unità della Marina Militare italiana. Intanto sale a 339 il numero delle vittime di Lampedusa.

Radio Vaticana - Il nuovo dramma ci restituisce in tutta la sua tragica realtà la condizione di chi lascia situazioni di degrado e di pericolo in cerca di una nuova vita, trovando spesso purtroppo la morte. Questa volta i 250 migranti – secondo alcune testimonianze – sarebbero rimasti vittima del loro stesso desiderio, quando si sarebbero sbracciati per farsi notare da un aereo di ricognizione che pattugliava la zona. Il barcone pieno all’inverosimile ha perso stabilità e si è rovesciato in mare. Un dramma, che secondo il premier italiano, Enrico Letta, conferma la gravissima entità dell’emergenza immigrazione. Queste nuove vittime gridano alla comunità internazionale e all’Europa in particolare, quanto sia urgente rivedere le politiche di accoglienza. E proprio Letta in un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy ha riferito della volontà di porre il tema immigrazione al centro dei prossimi vertici a Bruxelles. A Lampedusa, intanto il mare continua a restituire i corpi dei naufraghi di alcuni giorni fa: gli 11 recuperati ieri portano il bilancio a 339 morti.

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