Giornata di forte tensione quella di oggi in India, dopo la decisione di ieri del governo di scindere dallo Stato meridionale di Andhra Pradesh il nuovo Stato di Telangana. Una decisione, quella di dare vita al 29° Stato dell’India, vista dagli oppositori come un cedimento agli scissionisti che per lungo tempo hanno attuato forti pressioni e anche azioni violente per raggiungere questo obiettivo.
Misna - La posizione governativa andrà verificata in parlamento con una eventuale ratifica, ma la possibilità che il nuovo Stato prenda forma in una delle regioni più aride e povere del paese – e anche per questo per lungo tempo non interessata dal progresso che ha invece riguardato altre aree dell’Andhra Pradesh – vede molti ostacoli. Inclusa la proposta di affidare all’attuale capitale Hyderabad il ruolo di capitale congiunta per almeno un decennio.
Intanto, il Partito del Congresso che detiene la maggioranza di governo ha dovuto incassare importanti defezioni, almeno quattro quelle di suoi parlamentari che hanno anche confermato l’abbandono delle cariche di partito. Lo stesso il governo, dopo che ben sei ministri hanno annunciato le dimissioni oggi, guidati da quello per lo Sviluppo delle risorse umane Pallam Raju. “Assistiamo a una grave situazione in Andhra Pradesh e sono addolorato dalla fretta che ho visto nel dividere lo Stato”, ha affermato Raju.
Intanto, sul terreno, la vita della regione costiera e di quella di Rayalaseema, che attualmente formano con Telangana lo Stato di Andhra, sono paralizzate dallo sciopero di 48 ore iniziato stamattina per protestare contro la decisione governativa. Gli unionisti hanno bloccato strade di grande comunicazione e costretto alla chiusura attività commerciali e le scuole. In alcuni distretti sono state attaccate sedi del Partito del Congresso e vi sono stati tafferugli tra attivisti di questa forza politica e manifestanti. Se sarà approvato definitivamente, il nuovo Stato avrà 35 milioni di abitanti concentrati su una superficie di 115.000 chilometri quadrati.v
Misna - La posizione governativa andrà verificata in parlamento con una eventuale ratifica, ma la possibilità che il nuovo Stato prenda forma in una delle regioni più aride e povere del paese – e anche per questo per lungo tempo non interessata dal progresso che ha invece riguardato altre aree dell’Andhra Pradesh – vede molti ostacoli. Inclusa la proposta di affidare all’attuale capitale Hyderabad il ruolo di capitale congiunta per almeno un decennio.
Intanto, il Partito del Congresso che detiene la maggioranza di governo ha dovuto incassare importanti defezioni, almeno quattro quelle di suoi parlamentari che hanno anche confermato l’abbandono delle cariche di partito. Lo stesso il governo, dopo che ben sei ministri hanno annunciato le dimissioni oggi, guidati da quello per lo Sviluppo delle risorse umane Pallam Raju. “Assistiamo a una grave situazione in Andhra Pradesh e sono addolorato dalla fretta che ho visto nel dividere lo Stato”, ha affermato Raju.
Intanto, sul terreno, la vita della regione costiera e di quella di Rayalaseema, che attualmente formano con Telangana lo Stato di Andhra, sono paralizzate dallo sciopero di 48 ore iniziato stamattina per protestare contro la decisione governativa. Gli unionisti hanno bloccato strade di grande comunicazione e costretto alla chiusura attività commerciali e le scuole. In alcuni distretti sono state attaccate sedi del Partito del Congresso e vi sono stati tafferugli tra attivisti di questa forza politica e manifestanti. Se sarà approvato definitivamente, il nuovo Stato avrà 35 milioni di abitanti concentrati su una superficie di 115.000 chilometri quadrati.v
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