Sarà un voto palese quello con cui l’Aula di Palazzo Madama si esprimerà sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
Radio Vaticana - Lo ha deciso ieri sera a stretta maggioranza, sette a sei, la Giunta per il regolamento del Senato. Insorge il Pdl che annuncia battaglia in Parlamento. La data del voto deve essere ancora decisa, quasi certamente entro metà novembre. Il servizio è di Giampiero Guadagni: ascolta
Non un voto sulla persona, ma sulla integrità del plenum della Camera Alta. E’ questo l’orientamento della Giunta per il regolamento del Senato che ha così deciso il voto palese sulla decadenza di Berlusconi con sette sì e sei no. Ago della bilancia la senatrice Lanzillotta, di Scelta civica, che si è schierata con Pd, Movimento 5 Stelle e Sel<.
Esultano i grillini, da subito sostenitori di questa soluzione. Il segretario del Pd Epifani invita ad abbassare i toni e ricorda che la legge è uguale per tutti. Ma il Pdl è sul piede di guerra. Una pagina buia, dice il capogruppo al Senato Schifani, per il quale il Pd vuole fare saltare le larghe intese per tornare al voto . Decisione contra personam, afferma il capogruppo alla Camera Brunetta. E per il segretario Alfano si tratta di un sopruso, una violazione del principio di civiltà che regola da decenni il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. Alfano annuncia battaglia in Parlamento. Insomma, la decisione della Giunta sembra almeno per il momento ricompattare falchi e colombe del Pdl, mettendo di nuovo a rischio la tenuta dell’esecutivo. Ma il premier Letta ribadisce la necessità di separare singole vicende giudiziarie dall’azione del Governo.
Radio Vaticana - Lo ha deciso ieri sera a stretta maggioranza, sette a sei, la Giunta per il regolamento del Senato. Insorge il Pdl che annuncia battaglia in Parlamento. La data del voto deve essere ancora decisa, quasi certamente entro metà novembre. Il servizio è di Giampiero Guadagni: ascolta
Non un voto sulla persona, ma sulla integrità del plenum della Camera Alta. E’ questo l’orientamento della Giunta per il regolamento del Senato che ha così deciso il voto palese sulla decadenza di Berlusconi con sette sì e sei no. Ago della bilancia la senatrice Lanzillotta, di Scelta civica, che si è schierata con Pd, Movimento 5 Stelle e Sel<.
Esultano i grillini, da subito sostenitori di questa soluzione. Il segretario del Pd Epifani invita ad abbassare i toni e ricorda che la legge è uguale per tutti. Ma il Pdl è sul piede di guerra. Una pagina buia, dice il capogruppo al Senato Schifani, per il quale il Pd vuole fare saltare le larghe intese per tornare al voto . Decisione contra personam, afferma il capogruppo alla Camera Brunetta. E per il segretario Alfano si tratta di un sopruso, una violazione del principio di civiltà che regola da decenni il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. Alfano annuncia battaglia in Parlamento. Insomma, la decisione della Giunta sembra almeno per il momento ricompattare falchi e colombe del Pdl, mettendo di nuovo a rischio la tenuta dell’esecutivo. Ma il premier Letta ribadisce la necessità di separare singole vicende giudiziarie dall’azione del Governo.
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