martedì, ottobre 15, 2013
Nonostante abbia deciso di adottare ‘trattamenti alternativi’ per i minori palestinesi che vengono arrestati in Cisgiordania, su pressione della Comunità internazionale, l’esercito israeliano continua a maltrattare i giovani palestinesi soggetti ad arresti e detenzioni. 

Misna - A formulare l’accusa, contenuta in un rapporto è l’Unicef , secondo cui nonostante tutto “le violazioni persistono”. Già in un rapporto del marzo del 2013 il Fondo Onu per l’Infanzia aveva descritto i maltrattamenti subiti dai giovani detenuti nelle carceri israeliane in seguito al quale l’esercito israeliano aveva adottato ‘misure alternative’ tra cui quella che prevede la convocazione dei ragazzi, invece degli arresti presso la loro abitazione, e la riduzione a 24 ore del tempo massimo di detenzione per giovani fino ai 13 anni prima che vengano condotti davanti a un tribunale. Malgrado l’impegno preso, Unicef insiste che le violazioni sono tuttora “molto diffuse, sistematiche e istituzionalizzate” e cita almeno 19 casi di abusi su minori compiuti nei primi quattro mesi del 2013.

Negli ultimi 10 anni le forze del’ordine israeliane hanno interrogato e perseguito circa 7000 ragazzini tra i 12 e i 17 anni, per lo più maschi, per una media di due al giorno.

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