mercoledì, ottobre 30, 2013
Su iniziativa del Brasile, una ventina di Stati prepara un progetto di risoluzione per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, al fine di garantire la riservatezza delle comunicazioni via Internet (cfr. il Progetto qui). 

Anche se la NSA non è citata, questa iniziativa è diretta contro gli Stati Uniti il cui spionaggio di massa viola l’Accordo internazionale sui diritti civili e politici e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per proteggere la privacy dei loro cittadini e chiede al Segretario Generale di riferire sull’attuazione di queste misure. Il documento sottolinea l’incompatibilità di questo tipo di spionaggio con la nozione stessa di democrazia.

Dal 1948, Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda hanno avviato un ampio programma di spionaggio verso gli suoi per tenerli in una situazione di dipendenza. Se questo dispositivo è noto da molto tempo, ha continuato a crescere con i mezzi digitali delle telecomunicazioni. Le rivelazioni di Edgar Snowden hanno contribuito a richiamare l’attenzione del pubblico sulla sorveglianza di massa.

Voltairenet


È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Dove sta l'Italia in questa giornata di lotta, "The Day We fight Back," mentre il resto del mondo si unisce alla lotta contro lo spionaggio cybernetico?

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