Ultimo, grande rimescolamento negli alti ranghi delle forze armate nordcoreane comunicato dal ministero per la Riunificazione sudcoreano.
Misna - Un intervento drastico che completa la rimozione di quasi la metà dei vertici militari nel tentativo del leader Kim Jong-un di rafforzare il proprio controllo sul paese a quasi due anni dalla sua ascesa al potere nel dicembre 2011 alla morte del padre Kim Jong-il. In un processo che le fonti sudcoreane hanno definito “di retrocessione e reintegrazione”, dall’ascesa al potere, l’erede dell’unica dinastia comunista al mondo ha finora sostituito 97 alti gradi delle forze armate, portando così a 218 le sostituzioni ai massimi livelli del potere militare, di partito e di governo. Di conseguenza, come ha confermato l’accademico Yang Moo-jin docente all’Università di studi nordcoreani di Seul, “Kim ha completato con successo la successione dinastica del potere e anche in modo più rapido di quanto ci si aspettasse”.
A sostenere questo ultimo intervento stabilizzatore del regime, ma anche come parte della politica di costante pressione sulle diplomazie per legittimare il proprio potere, sarebbe anche il riavvio del reattore nucleare di Yongbyon, storicamente al centro della contesa tra Pyongyang e potenze avversarie come Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone. Le fonti di intelligence di Seul rilanciate da due membri del parlamento, ne segnalerebbero la ripartenza, comunicata ieri a un comitato parlamentare.
La ripresa dell’operatività del reattore, annunciata ad aprile e poi data per probabile nelle scorse settimane, ha così una nuova conferma, come pure il test dei motori per un nuovo missile in un impianto della regione nord-occidentale in agosto.
Misna - Un intervento drastico che completa la rimozione di quasi la metà dei vertici militari nel tentativo del leader Kim Jong-un di rafforzare il proprio controllo sul paese a quasi due anni dalla sua ascesa al potere nel dicembre 2011 alla morte del padre Kim Jong-il. In un processo che le fonti sudcoreane hanno definito “di retrocessione e reintegrazione”, dall’ascesa al potere, l’erede dell’unica dinastia comunista al mondo ha finora sostituito 97 alti gradi delle forze armate, portando così a 218 le sostituzioni ai massimi livelli del potere militare, di partito e di governo. Di conseguenza, come ha confermato l’accademico Yang Moo-jin docente all’Università di studi nordcoreani di Seul, “Kim ha completato con successo la successione dinastica del potere e anche in modo più rapido di quanto ci si aspettasse”.
A sostenere questo ultimo intervento stabilizzatore del regime, ma anche come parte della politica di costante pressione sulle diplomazie per legittimare il proprio potere, sarebbe anche il riavvio del reattore nucleare di Yongbyon, storicamente al centro della contesa tra Pyongyang e potenze avversarie come Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone. Le fonti di intelligence di Seul rilanciate da due membri del parlamento, ne segnalerebbero la ripartenza, comunicata ieri a un comitato parlamentare.
La ripresa dell’operatività del reattore, annunciata ad aprile e poi data per probabile nelle scorse settimane, ha così una nuova conferma, come pure il test dei motori per un nuovo missile in un impianto della regione nord-occidentale in agosto.
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