lunedì, ottobre 14, 2013
Diminuiti del 20% rispetto all'anno scorso. Le cause: i lavori in corso alla Mecca e i timori di infezioni da coronavirus. Grande spiegamento di forze di sicurezza. Segni di distensione fra Iran e Arabia saudita.

Mina (AsiaNews) -  Quasi due milioni di pellegrini sono giunti da ieri alla Mecca per il pellegrinaggio annuale (Hajj), che secondo i musulmani ogni islamico dovrebbe compiere almeno una volta nella vita. Il loro numero è minore degli altri anni dovuto a timori di diffusione del coronavirus e a riduzioni causate da problemi di sicurezza. Da ieri Mina, che prima sembrava una città fantasma, è ormai abitata da folle giunte da tuto il mondo islamico.

Per tutti questi giorni vivranno in 45mila tende, gli uomini vestendo lo ihram (due teli bianchi senza cuciture), le donne tutte coperte eccetto il volto e le mani. Oggi la massa dei pellegrini si è mossa verso il monte Arafat, dove avviene la confessione dei peccati e il rifiuto del diavolo. Il caldo torrido è smorzato qua e là da spruzzi di acqua vaporizzata lungo il cammino.

Il principe Mohammed Bin Naif, ministro degli interni. Ha dichiarato che quest'anno i pellegrini dall'estero sono circa 1,37 milioni, il 21% in meno rispetto all'anno scorso. Egli ha spiegato che ciò è dovuto agli imponenti lavori in corso alla Mecca e alla decisa politica di non far entrare nessuno senza documenti. Almeno 70mila persone hanno cercato di entrare nei luoghi sacri senza permessi e la polizia ha fermato 138mila veicoli.

Il principe ha anche sminuito il pericolo di infezioni da coronavirus, anche se quest'anno i morti di questa malattia, simile alla Sars, ha colpito 60 persone nel mondo di cui 51 dell'Arabia saudita.

La sicurezza è al massimo: vi sono 100mila soldati che garantiscono non vi siano dimostrazioni o disturbi. Tutti i luoghi sacri sono controllati da oltre 42mila telecamere ad alta tecnologia, capaci di coprire anche distanze fino a 60 km.

Negli anni passati vi sono stati talvolta scontri fra pellegrini sciiti dall'Iran e le forze di polizia saudita.

Quest'anno, agli inizi di ottobre alcune voci davano per certo l'invito delle autorità saudite al nuovo presidente iraniano Hassan Rouhani. Ma il ministero degli esteri di Teheran ha negato che vi sia stato alcun invito e ha escluso la partecipazione di Rouhani all'Hajj di quest'anno, a causa dei molti suoi impegni. Altre personalità iraniane hanno suggerito che forse Rouhani andrà in Arabia saudita subito dopo il pellegrinaggio. Al suo insediamento come presidente, Rouhani aveva espresso il desiderio di iniziare un periodo di distensione con i "fratelli" sauditi. Iran e Arabia saudita appoggiano parti avverse nel conflitto siriano. L'Arabia sostiene e arma i ribelli; l'Iran è uno strenuo difensore di Assad.


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