mercoledì, ottobre 16, 2013
Le Filippine centrali contano i danni del sisma di ieri mattina in una situazione che continua ad aggravarsi, resa ancora più precaria dalle continue scosse di assestamento: quasi 900 finora, di cui una quindicina nettamente percepibili, che hanno seguito il sisma principale di magnitudine 7.2.  

Radio Vaticana - Le ultime - riferisce l'agenzia Misna - alle 9.36 di questa mattina (le 3.36 in Italia) e alle 10.42, con epicentro nella stessa area della scossa principale di ieri, l’area metropolitana di Tagbilaran, sull’isola di Bohol. 110 i morti accertati e 276 i feriti, ma ci sono dispersi, mentre altre persone ancora in vita sono state individuate sotto le macerie. Le municipalità di Tagbilaran, Loon e Carmen, nella provincia isolana di Bohol, restano le più colpite, sia come danni, sia come vittime. Proprio a Tagbilaran è atterrato poche ore fa il presidente Benigno Aquino II per una breve visita prima di partire per la Corea del Sud. L’intera isola, posta come quella di Cebu sotto lo stato di calamità naturale, manca di energia elettrica e al dramma delle vittime e dei sopravvissuti si affiancano le massicce distruzioni che hanno coinvolto una buona parte delle antiche chiese locali, eredità storica del passato coloniale ma anche delle radici della cattolicità nell’arcipelago, al centro di devozione e dell’industria turistica locale insieme alle spiagge e alle colline ondeggianti dell’interno. Sulla vicina Cebu, sensibili i danni al centro abitato di Cebu City, seconda città delle Filippine come importanza, e alle comunicazioni dell’isola. Conseguenze anche per le isole di Sequijor, Leyte, Samar e Negros, separate da stretti bracci di mare.

Ovunque gravi danni e vittime per le frane e gli smottamenti, che hanno colpito soprattutto le maggiori vie di comunicazione poste a ridosso della costa, ma anche strade e ponti dell’interno. Nella notte, il numero delle persone ufficialmente colpite dal sisma è salito a 2,8 milioni in 879 centri abitati nell’intera regine centrale delle Filippine, quella delle Visayas. Come comunicato dalla responsabile della protezione civile per le Visayas, Minda Morante, il numero delle vittime continuerà a salire, perché ci sono ancora regioni isolate o appena raggiunte dalle squadre di soccorso e altre dove mezzi e personale sono inadeguati. Sui luoghi del disastro si trova mons. Leonardo Medroso, vescovo di Tagbiliran. Sentiamo la sua testimonianza, nell’intervista di Susy Hodges:

"It is very very bad the damage... E’ davvero terribile il danno causato dal sisma, enorme! Sono stato in giro questo pomeriggio e si può piangere nel vedere le case, le grandi chiese ridotte in macerie. Ci sono anche tante persone che sono rimaste uccise a causa del terremoto e alcune di loro sono rimaste sepolte dai crolli e altre sono state colpite dai detriti che cadevano".


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