A 102 anni di età è morto questo pomeriggio dopo una lunga degenza in ospedale il generale Vo Nguyen Giap, ideatore delle strategie che consentirono ai guerriglieri vietnamiti di sconfiggere prima le truppe coloniali francesi e successivamente di vincere il conflitto contro i rivali sudvietnamiti e statunitensi.
Misna - Di povere origini, insegnante e giornalista, stratega autodidatta, fondatore dell’ Esercito popolare vietnamita, Giap è affiancato all’ideologo e leader politico Ho Chi Minh come simbolo della lunga guerra di liberazione vietnamita. Entrato nel partito comunista nel 1931, si unì in Cina a Ho Chi Minh per fondare la Lega per l’indipendenza del Vietnam (Viet Minh), movimento paramilitare di ispirazione maoista.
Rientrato in Vietnam, tra il 1944 e il 1945 ebbe modo di sperimentare tattiche di guerriglia contro gli occupanti giapponesi. Quando nel settembre 1945 Ho Chi Minh fondò la Repubblica democratica del Vietnam, lo nominò ministro dell’Interno, ma con il ritorno dei francesi Giap lasciò la carica per diventare capo delle Forze armate. Le sue scelte strategiche e l’uso di nuovo armamento cinese consentirono ai Vietcong di vincere la decisiva battaglia di Die Bienh Phu, che nella primavera del 1954 ebbe ragione della resistenza dei contingenti francesi, incapaci di costringere i Vietcong alla battaglia campale. Con la vittoria e la divisione del Paese, Giap ottenne le cariche di ministro della Difesa e di capo delle Forze armate. Di conseguenza ebbe la possibilità di organizzare la seconda delle sue più famose azioni militari: l’offensiva che in occasione del capodanno buddista (il Tet) il 31 gennaio 1968 portò i guerriglieri di Giap a penetrare in profondità oltre le linee sudvietnamite, minacciando la stessa Saigon. L’offensiva doveva rivelarsi importante, ma non determinante per il conflitto, che si trascinò fino alla conquista di Saigon il 30 aprile 1975.
Dal 1976 Giap divenne contemporaneamente ministro della Difesa (fino al 1980) e vice-primo ministro, fino al 1982, anno in cui si ritirò dalla politica ufficiale ma continuò a essere insieme di sostegno e di stimolo al regime vietnamita, segnalandone le eventuali debolezze ideologiche ma anche sollecitandolo a evolvere e garantire un concreto benessere alla popolazione.
Misna - Di povere origini, insegnante e giornalista, stratega autodidatta, fondatore dell’ Esercito popolare vietnamita, Giap è affiancato all’ideologo e leader politico Ho Chi Minh come simbolo della lunga guerra di liberazione vietnamita. Entrato nel partito comunista nel 1931, si unì in Cina a Ho Chi Minh per fondare la Lega per l’indipendenza del Vietnam (Viet Minh), movimento paramilitare di ispirazione maoista.
Rientrato in Vietnam, tra il 1944 e il 1945 ebbe modo di sperimentare tattiche di guerriglia contro gli occupanti giapponesi. Quando nel settembre 1945 Ho Chi Minh fondò la Repubblica democratica del Vietnam, lo nominò ministro dell’Interno, ma con il ritorno dei francesi Giap lasciò la carica per diventare capo delle Forze armate. Le sue scelte strategiche e l’uso di nuovo armamento cinese consentirono ai Vietcong di vincere la decisiva battaglia di Die Bienh Phu, che nella primavera del 1954 ebbe ragione della resistenza dei contingenti francesi, incapaci di costringere i Vietcong alla battaglia campale. Con la vittoria e la divisione del Paese, Giap ottenne le cariche di ministro della Difesa e di capo delle Forze armate. Di conseguenza ebbe la possibilità di organizzare la seconda delle sue più famose azioni militari: l’offensiva che in occasione del capodanno buddista (il Tet) il 31 gennaio 1968 portò i guerriglieri di Giap a penetrare in profondità oltre le linee sudvietnamite, minacciando la stessa Saigon. L’offensiva doveva rivelarsi importante, ma non determinante per il conflitto, che si trascinò fino alla conquista di Saigon il 30 aprile 1975.
Dal 1976 Giap divenne contemporaneamente ministro della Difesa (fino al 1980) e vice-primo ministro, fino al 1982, anno in cui si ritirò dalla politica ufficiale ma continuò a essere insieme di sostegno e di stimolo al regime vietnamita, segnalandone le eventuali debolezze ideologiche ma anche sollecitandolo a evolvere e garantire un concreto benessere alla popolazione.
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