giovedì, novembre 28, 2013
Si svolgerà il 29 e 30 novembre a Santa Maria degli Angeli-Assisi, presso il Teatro Lyrick, il convegno internazionale sull’umanesimo “Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali”?, promosso dalla Conferenza episcopale umbra, dal Progetto Culturale della Conferenza episcopale italiana, dall’Università degli Studi e dall’Università per gli Stranieri di Perugia. 

L’evento si propone come una proficua occasione di discussione e riflessione, rivolta a credenti e non credenti, su due tematiche oggi di grande attualità: la “secolarizzazione” e il “nuovo umanesimo”. «Per lungo tempo, il processo di secolarizzazione – spiegano gli organizzatori dell’evento – è stato interpretato come un fenomeno inevitabile dell'età contemporanea. Alla fine del '900, però, il fallimento delle ideologie materialiste ha portato alla luce un fenomeno del tutto opposto: la diffusione del processo di "de-secolarizzazione". Ovvero la sopravvivenza, in forme nuove, delle religioni e del bisogno del Sacro, seppur in un contesto ambientale totalmente secolarizzato. Da questa consapevolezza scaturisce un tentativo di dialogo tra laici e cattolici: la proposta di un nuovo umanesimo in grado di rivendicare che l’uomo, di fronte all’ascesa quasi inarrestabile di una tecnica senza anima, ritorni al centro della riflessione e della convivenza sociale».

Significativo è quanto rileva una giovane studentessa nel partecipare all’organizzazione di questo atteso ed importante Convegno di grande valenza culturale promosso nella terra umbra, evento che si inserisce lungo il cammino di preparazione al V Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana dal titolo “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” (Firenze, novembre 2015). «Il convegno è una risposta al senso delle periferie esistenziali – commenta la studentessa –, perché, un po’ di tempo fa, un mio amico si è confidato con me dopo aver tentato il suicidio a causa della sua incapacità di colmare il vuoto esistenziale. Un vuoto interiore che lo logorava pur avendo tutto: una splendida famiglia, un lavoro stimolante e successi nella professione e nella vita personale. E oggi è fondamentale confrontarsi con gli altri, arricchire la propria cultura e la conoscenza del pensiero altrui per approfondire anche il proprio e, soprattutto, trovare stimoli ed esempi positivi nella vita che ti vengono offerti non dal mondo sempre più secolarizzato, ma dall’umanesimo cristiano, che, grazie anche a questo convegno, andiamo a riscoprire e a rilanciare».

Quanto emerge dal pensiero di questa studentessa, lo si coglie sempre più spesso nella società odierna alle prese con una profonda crisi di senso dell’uomo, soprattutto dei giovani, che, insieme alla perdurante crisi economica causa di mancanza di serenità anche interiore, non rappresenta un evento passeggero, ma sta caratterizzando fortemente l’epoca storica in cui viviamo. «Il desiderio di una umanità riscattata – è scritto nell’invito del Convegno – ci porta, oggi, verso le periferie esistenziali del mondo moderno, verso quei luoghi dell’anima dove ogni persona sperimenta la gioia e la sofferenza del vivere, nella speranza che l’umano, di fronte all’ascesa quasi inarrestabile della tecnica, ritorni al centro della riflessione e della convivenza sociale».

«La “questione sociale” – spiegano i promotori del Convegno – è diventata anche una “questione antropologica”. Un tema reso attuale da papa Benedetto XVI e declinato da papa Francesco con il suo costante riferimento alle periferie esistenziali». Sin dall’inizio del suo pontificato, papa Bergoglio ha evidenziato che il «"custodire" non riguarda soltanto i cristiani, ma ha una "dimensione che precede" ogni convincimento laico o religioso ed "è semplicemente umana, riguarda tutti". Alla base di questa riflessione si collocano, appunto, due categorie interpretative, la "secolarizzazione" e il "nuovo umanesimo"». Il convegno “Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali”? si aprirà venerdì 29 novembre, alle ore 9.30 con i saluti di mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e vice presidente della Ceu, Vittorio Sozzi del Servizio nazionale per il Progetto Culturale della Cei, e mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello e delegato Ceu per il Lavoro, la Pace e la Salvaguardia del Creato, e si articola in otto sessioni. Dopo quella iniziale, caratterizzata dalla lezione inaugurale del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ci sarà una riflessione storico-filosofica intitolata "Quale modernità post-secolare?". Seguirà la sessione sociologica ed economica denominata "Per un nuovo rapporto tra economia e società"; quindi una riflessione internazionalista dal titolo "Oltre i conflitti. Alla ricerca di nuove strategie di pace". Poi la sessione bioeticista e storico-filosofica intitolata "I destini delle utopie. Verso una nuova antropologia?” e quella artistica che ha per titolo "L'uomo, l'arte e il sacro". Seguirà la sessione storico-politica intitolata "Per un bilancio del cattolicesimo politico in Italia" e quella conclusiva su "L'Occidente e il mondo contemporaneo. Analisi e prospettive". Queste sessioni saranno presiedute da Marco Tarquinio, direttore de «Avvenire», Antonio Pieretti, docente di Filosofia teoretica dell’Università degli Studi di Perugia, Roberto Fontolan, del Centro internazionale di Comunione e Liberazione, Riccardo Burigana, direttore del Centro studi per l’Ecumenismo in Italia di Venezia, Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, Daniele Guastini, docente di Estetica all’Università La Sapienza di Roma, Roberto Righetto, caporedattore cultura de «Avvenire» e Giovanni Maria Vian, direttore de «L’Osservatore Romano».

Relatori delle otto sessioni sono autorevoli esponenti italiani e stranieri del mondo accademico, ecclesiastico, socio-economico e politico, del giornalismo, dell’arte e della cultura: da Andrea Riccardi, già ministro della Repubblica e docente di Storia Contemporanea all’Università di Roma Tre a Philippe Jenkins, docente di Storia alla Baylor University (Usa); da mons. Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico emerito di Aleppo dei Latini (Siria) a mons. Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore (Firenze); da Ernesto Galli della Loggia, docente di Storia contemporanea all’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze a Agostino Giovagnoli, docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano o Fabrice Hadjadj, scrittore e filosofo, solo per citarne alcuni.

Oltre alle otto sessioni in cui si alterneranno i relatori, sono stati organizzati anche una serie di eventi di contorno al Convegno, tra cui il "Salotto delle interviste”, dove alcuni direttori di testate giornalistiche umbre, in una saletta del Teatro Lyrick, video-intervisteranno i relatori negli intervalli tra una sessione e l’altra. Da segnalare, inoltre, l’importante Mostra fotografica “Aure” della giornalista e documentarista, d'origine polacca ma italiana d'adozione, Monika Bulaj, la quale, nella sua vasta produzione, ha sviluppato alcuni importanti temi di ricerca quali: i confini delle fedi (mistica, archetipi, divinazione, possessione, pellegrinaggi, corpo, culto dei morti), minoranze, popoli nomadi, migranti, intoccabili, diseredati, in Asia, Europa e Africa. Ci sarà anche un interessante reportage sulla Siria del fotografo toscano Riccardo Lorenzi, le cui molteplici esperienze di viaggio e gli spazi della quotidianità si trasformano ben presto in osservatori da cui catturare, in bianco e nero o a colori, la multiforme realtà degli sguardi, dei volti, dei luoghi, degli incontri. Prevista un’esposizione di libri del gruppo editoriale “Città Nuova” di Roma, nato nel 1959 per contribuire ad edificare una civiltà fondata sul riconoscimento della fraternità della famiglia umana, in dialogo con la cultura attuale che crede nei valori umani. Infine, segnaliamo la presentazione del volume dal titolo “Alle sorgenti della fede. Pellegrinaggio in Terra Santa” a cura della Sezione Umbria dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme, una delle venticinque realtà ed associazioni laiche ed ecclesiali che hanno aderito al Convegno, alcune delle quali saranno presenti con dei propri stand.

A pochi giorni dall’evento i partecipanti superano la soglia dei 700 iscritti, inclusi gli studenti di Scuole superiori umbre e toscane, delle Università degli Studi e per gli Stranieri e dell’Accademia di Belle Arti di Perugia. Le regioni di provenienza sono, oltre l’Umbria, l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, le Marche, la Puglia, la Toscana e il Veneto. Tutte le informazioni dettagliate su quest’evento, sono reperibili sui siti www.custodireumanita.it o www.periferiesistenziali.it. Inoltre è possibile interagire e postare commenti, osservazioni e richieste attraverso le pagine Facebook e Twitter dedicate o consultare i video di presentazione su Youtube. Una parte degli approfondimenti è dedicata al magistero di papa Francesco con l’omelia d’inizio pontificato, di papa Benedetto XVI con il discorso dell’ultima udienza, una sorta di testamento spirituale e di papa Giovanni Paolo II estratto dall’esortazione apostolica post sinodale “Ecclesia in Europa”.


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