martedì, novembre 26, 2013
Il primo ministro Hazem al Beblawi ha annunciato che il referendum popolare sulla nuova Costituzione si terrà in gennaio e non il mese prossimo come previsto. Il governo ad interim, insediato dai militari autori del golpe contro Mohammed Morsi lo scorso 3 luglio, hanno inoltre annunciato una roadmap che dovrebbe portare ad elezioni presidenziali e parlamentari entro il prossimo anno.

Misna - “Ritengo che il referendum si terrà nella seconda metà di gennaio” ha detto Beblawi parlando con i reporter, ma senza fornire spiegazioni per il rinvio. Un comitato di 50 membri, pochi dei quali esponenti islamisti, hanno cominciato a settembre a lavorare sugli emendamenti alla nuova Legge fondamentale approvata da Morsi lo scorso anno. Indiscrezioni circolate sulla stampa egiziana riportano che gli emendamenti sono orientati a smorzare l’influenza islamica sulla legislazione e cancellare il bando degli ufficiali del vecchio regime a partecipare alla vita pubblica del paese.

L’annuncio si inserisce nel contesto di ‘restaurazione’ denunciato dagli attivisti pro-Morsi e in un clima già teso in seguito alle proteste di piazza registrate negli ultimi giorni dopo che il Presidente ad interim, Adly Mansour, ha promulgato una nuova legge restrittiva sulle manifestazioni pubbliche. La nuova norma obbliga i manifestanti a chiedere sette permessi separati per poter scendere in piazza, oltre ad imporre il divieto assoluto per i sit-in notturni, che fu una importante modalità di lotta durante le proteste di piazza Tahrir all’inizio del 2011. Per ricorrere contro eventuali domande respinte, gli attivisti dovranno rivolgersi, d’ora in poi, al tribunale.

Se per effetto immediato la nuova legge colpirà gli attivisti della Fratellanza Musulmana – che continuano a manifestare quasi quotidianamente in molte città egiziane – l’obiettivo finale sembra quello di impedire la diffusione di nuove proteste da parte di coloro che tornano, sempre più numerosi, a chiedere la realizzazione degli obiettivi della rivoluzione del 2011: “Pane, libertà, giustizia sociale”.


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