Oltre 700 casi di epatite A da contaminazione alimentare sono già stati segnalati nel corso del 2013. La contaminazione è dovuta probabilmente al consumo di frutti di bosco surgelati e sotto accusa vi sono note marche di prodotti che compaiono nella lista pubblicata sul sito del Ministero della Salute.
Informasalus - Come si legge sul sito, l’epidemia di epatite A correlata al consumo di frutti di bosco surgelati è tuttora in corso ed ha colpito diversi Paesi dell’Unione Europea. Di conseguenza, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), su mandato della Commissione europea coordinerà un gruppo di lavoro per definire il quadro epidemiologico e investigare la tracciabilità delle materie prime al livello internazionale, in collaborazione con i Paesi Membri coinvolti nell’epidemia, tra cui l’Italia, con gli esperti della task force del Ministero della salute.
Le indagini svolte evidenziano che, seppure ci sia stato un decremento nel numero dei casi rispetto al picco verificatosi nei mesi di aprile e maggio scorso, le segnalazioni pervenute al Sistema di Sorveglianza nazionale sono ancora oltre l’atteso per il nostro Paese.
L’analisi della tracciabilità delle materie prime utilizzate per i lotti di frutti di bosco contaminati consente di formulare l’ipotesi di una possibile contaminazione all’origine o lungo la filiera di lavorazione e distribuzione delle singole materie prime congelate. Tuttavia tale ipotesi deve essere supportata da ulteriori evidenze microbiologiche o epidemiologiche.
Sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato a tutela della salute dei consumatori, non è escluso che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta. Inoltre non si può escludere che nei freezer domestici siano conservati prodotti acquistati in precedenza e poi ritirati dal commercio.
Il Ministero della salute raccomanda, pertanto, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti.
È quindi necessario:
- utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate;
- non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.)
- lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.
I frutti di bosco sotto accusa provengono da: Serbia, Bulgaria, Romania, Ucraina, Polonia e Canada e ciò rende molto complicato individuare le partite pericolose.
I sintomi dell'epatite A sono caratterizzati da esordio improvviso 15-50 giorni dopo l'ingestione e sono costituiti principalmente da malessere, perdita di appetito, astenia, nausea, vomito, dolore addominale e febbre nella fase pre-itterica e urine scure, feci chiare, comparsa di ittero e prurito nella fase itterica. Nei bambini il sintomo più evidente è la diarrea persistente.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, sono oltre 450 le persone che in Italia negli ultimi 5 mesi si sono ammalate di epatite A per avere ingerito frutti di bosco surgelati contaminati. Le stime ancora incomplete riferiscono di 40 casi in agosto e 20 (dato parziale) in settembre.
Le indagini svolte evidenziano che, seppure ci sia stato un decremento nel numero dei casi rispetto al picco verificatosi nei mesi di aprile e maggio scorso, le segnalazioni pervenute al Sistema di Sorveglianza nazionale sono ancora oltre l’atteso per il nostro Paese.
L’analisi della tracciabilità delle materie prime utilizzate per i lotti di frutti di bosco contaminati consente di formulare l’ipotesi di una possibile contaminazione all’origine o lungo la filiera di lavorazione e distribuzione delle singole materie prime congelate. Tuttavia tale ipotesi deve essere supportata da ulteriori evidenze microbiologiche o epidemiologiche.
Sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato a tutela della salute dei consumatori, non è escluso che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta. Inoltre non si può escludere che nei freezer domestici siano conservati prodotti acquistati in precedenza e poi ritirati dal commercio.
Il Ministero della salute raccomanda, pertanto, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti.
È quindi necessario:
- utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate;
- non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.)
- lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.
I frutti di bosco sotto accusa provengono da: Serbia, Bulgaria, Romania, Ucraina, Polonia e Canada e ciò rende molto complicato individuare le partite pericolose.
I sintomi dell'epatite A sono caratterizzati da esordio improvviso 15-50 giorni dopo l'ingestione e sono costituiti principalmente da malessere, perdita di appetito, astenia, nausea, vomito, dolore addominale e febbre nella fase pre-itterica e urine scure, feci chiare, comparsa di ittero e prurito nella fase itterica. Nei bambini il sintomo più evidente è la diarrea persistente.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, sono oltre 450 le persone che in Italia negli ultimi 5 mesi si sono ammalate di epatite A per avere ingerito frutti di bosco surgelati contaminati. Le stime ancora incomplete riferiscono di 40 casi in agosto e 20 (dato parziale) in settembre.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.