A Taiwan i migranti cattolici filippini hanno organizzato raccolte fondi nelle varie parrocchie del Paese. Il governi di Taipei invia due aeri con un carico di beni di prima necessità. Nei prossimi giorni giungeranno sul luogo la porta aerei Usa George Washington e una nave da guerra della Royal Navy britannica per velocizzare le operazioni di soccorso. Aiuti anche da Onu, Australia e Unione Europea.
Taipei (AsiaNews) - Taiwan, Stati Uniti, Australia, Chiesa cattolica, Onu e altri organismi internazionali stanziano aiuti per le vittime del tifone Haiyan che lo scorso 10 novembre ha colpito la parte centrale delle Filippine spazzando via interi villaggi e causando finora almeno 10mila vittime. In questi giorni le comunità cattoliche di Taiwan, dove risiedono migliaia di famiglie filippine, hanno dato il via a una raccolta fondi nelle parrocchie, organizzando anche veglie di preghiera per le vittime.
L'arcidiocesi di Taipei in collaborazione con la chiesa di St. Christopher, parrocchia di riferimento per i migranti filippini, sta raccogliendo offerte per la popolazione colpita dal tifone Haiyan. Su esempio dell'arcidiocesi anche altre parrocchie del Paese partecipano alle iniziative di solidarietà per le popolazioni devastate dalla catastrofe.
P. Mark, sacerdote filippino residente a Hsinchu, racconta ad AsiaNews che la sua parrocchia ha già iniziato a raccogliere fra i suoi connazionali offerte da inviare ai sopravvissuti del tifone. Egli sottolinea che anche molti taiwanesi si sono mobilitati impressionati dalle immagini trasmesse in televisione: "Sanno che la chiesa cattolica nelle Filippine è vicina ai poveri e alle famiglie delle vittime, per questo vengono da noi a offrire il loro contributo". Rita è una giovane filippina originaria della provincia di Leyte, fra le più colpite dalla tragedia, e residente a Taiwan. La donna dice che la sua "famiglia è scampata in modo miracoloso alla tragedia, ma prego per tutti i miei amici che hanno invece numerosi dispersi tra i loro cari". "Quella zona - aggiunge Rita - è molto povera il tifone ha causato una vera e propria catastrofe".
Oggi Valerie Amos, sotto segretario generale dell'Onu per gli Affari Umanitari, ha lanciato una campagna di aiuti per raccogliere circa 301 milioni di dollari. Secondo dati delle Nazioni Unite, almeno 11 milioni di persone sono state colpite dalla furia del tifone, che ha soffiato con raffiche superiori a 300 km/h. I primi rapporti dei soccorsi mostrano che intere città e villaggi sono stati distrutti, di alcuni si sono perse le tracce. Nelle zone più colpite, fra tutte le provincia di Leyte vi sarebbero oltre 670mila sfollati.
I danni causati dal tifone, considerato il più forte di sempre ad essersi abbattuto sulle Filippine, hanno costretto Benigno " Noynoy " Aquino, presidente filippino a dichiarare lo "stato di calamità nazionale ". Uno dei primo governi a rispondere alla chiamata di aiuto è stato quello taiwanese. Finora Taipei ha inviato circa 200mila dollari USA (149mila euro) per l'assistenza immediata e due aerei C-130 Hercules decollati questa mattina con un carico di beni di prima necessità.
Attraverso il Pentagono, gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio nelle Filippine della portaerei George Washington con a bordo 80 velivoli e 5mila uomini che andranno ad affiancare le operazioni di soccorso, in molti casi impossibili via terra e via mare a causa di strade impraticabili e porti distrutti. Gli Usa hanno anche stanziato per ora circa 20 milioni di dollari (14 milioni di euro) in aiuti umanitari. Negli Stati Uniti vive una delle più grandi comunità di migranti filippini che conta oltre 2 milioni di persone.
Alla richiesta di aiuti lanciata dal governo Aquino hanno risposto anche Gran Bretagna, Unione Europe e Australia. Ieri, David Cameron, Primo ministro britannico, ha dichiarato che una nave da guerra della Royal Navy è pronta per fare rotta verso le Filippine, con personale di soccorso e aiuti umanitari. Londra ha già stanziato 10 milioni di sterline in beni di prima necessità. L'Unione Europea ha invece attivato il suo programma di sostegno ai Paesi colpiti da calamità naturali, destinando aiuti immediati per circa 3 milioni di euro. Julie Bishop, ministro degli Esteri australiano, ha dichiarato che il governo ha destinato circa 10 milioni di dollari australiani (6,9 milioni di euro) per l'acquisto di generi di prima necessità da inviare nelle aree più colpite dal tifone Haiyan.
Taipei (AsiaNews) - Taiwan, Stati Uniti, Australia, Chiesa cattolica, Onu e altri organismi internazionali stanziano aiuti per le vittime del tifone Haiyan che lo scorso 10 novembre ha colpito la parte centrale delle Filippine spazzando via interi villaggi e causando finora almeno 10mila vittime. In questi giorni le comunità cattoliche di Taiwan, dove risiedono migliaia di famiglie filippine, hanno dato il via a una raccolta fondi nelle parrocchie, organizzando anche veglie di preghiera per le vittime.
L'arcidiocesi di Taipei in collaborazione con la chiesa di St. Christopher, parrocchia di riferimento per i migranti filippini, sta raccogliendo offerte per la popolazione colpita dal tifone Haiyan. Su esempio dell'arcidiocesi anche altre parrocchie del Paese partecipano alle iniziative di solidarietà per le popolazioni devastate dalla catastrofe.
P. Mark, sacerdote filippino residente a Hsinchu, racconta ad AsiaNews che la sua parrocchia ha già iniziato a raccogliere fra i suoi connazionali offerte da inviare ai sopravvissuti del tifone. Egli sottolinea che anche molti taiwanesi si sono mobilitati impressionati dalle immagini trasmesse in televisione: "Sanno che la chiesa cattolica nelle Filippine è vicina ai poveri e alle famiglie delle vittime, per questo vengono da noi a offrire il loro contributo". Rita è una giovane filippina originaria della provincia di Leyte, fra le più colpite dalla tragedia, e residente a Taiwan. La donna dice che la sua "famiglia è scampata in modo miracoloso alla tragedia, ma prego per tutti i miei amici che hanno invece numerosi dispersi tra i loro cari". "Quella zona - aggiunge Rita - è molto povera il tifone ha causato una vera e propria catastrofe".
Oggi Valerie Amos, sotto segretario generale dell'Onu per gli Affari Umanitari, ha lanciato una campagna di aiuti per raccogliere circa 301 milioni di dollari. Secondo dati delle Nazioni Unite, almeno 11 milioni di persone sono state colpite dalla furia del tifone, che ha soffiato con raffiche superiori a 300 km/h. I primi rapporti dei soccorsi mostrano che intere città e villaggi sono stati distrutti, di alcuni si sono perse le tracce. Nelle zone più colpite, fra tutte le provincia di Leyte vi sarebbero oltre 670mila sfollati.
I danni causati dal tifone, considerato il più forte di sempre ad essersi abbattuto sulle Filippine, hanno costretto Benigno " Noynoy " Aquino, presidente filippino a dichiarare lo "stato di calamità nazionale ". Uno dei primo governi a rispondere alla chiamata di aiuto è stato quello taiwanese. Finora Taipei ha inviato circa 200mila dollari USA (149mila euro) per l'assistenza immediata e due aerei C-130 Hercules decollati questa mattina con un carico di beni di prima necessità.
Attraverso il Pentagono, gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio nelle Filippine della portaerei George Washington con a bordo 80 velivoli e 5mila uomini che andranno ad affiancare le operazioni di soccorso, in molti casi impossibili via terra e via mare a causa di strade impraticabili e porti distrutti. Gli Usa hanno anche stanziato per ora circa 20 milioni di dollari (14 milioni di euro) in aiuti umanitari. Negli Stati Uniti vive una delle più grandi comunità di migranti filippini che conta oltre 2 milioni di persone.
Alla richiesta di aiuti lanciata dal governo Aquino hanno risposto anche Gran Bretagna, Unione Europe e Australia. Ieri, David Cameron, Primo ministro britannico, ha dichiarato che una nave da guerra della Royal Navy è pronta per fare rotta verso le Filippine, con personale di soccorso e aiuti umanitari. Londra ha già stanziato 10 milioni di sterline in beni di prima necessità. L'Unione Europea ha invece attivato il suo programma di sostegno ai Paesi colpiti da calamità naturali, destinando aiuti immediati per circa 3 milioni di euro. Julie Bishop, ministro degli Esteri australiano, ha dichiarato che il governo ha destinato circa 10 milioni di dollari australiani (6,9 milioni di euro) per l'acquisto di generi di prima necessità da inviare nelle aree più colpite dal tifone Haiyan.
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