martedì, novembre 05, 2013
Ni giorni scorsi si è svolta la cerimonia per il 50 anniversario della Cappella Italiana eretta sul Colle del Leitenberg, accanto all’ex campo di concentramento di Dachau, per ricordare gli italiani morti in tutti i campi di concentramento nazisti.  

Dachau (Migrantes) – La cerimonia è stata organizzata dalla diocesi di Monaco e Freising, col sostegno del Consolato Generale d’Italia e del Comites di Monaco di Baviera. Numerosissima la partecipazione: autorità civili e militari, italiane e tedesche (tra gli altri, il sindaco di Dachau, rappresentanti del Landtag e del Governo bavarese, rappresentanti della polizia bavarese, delle Forze Armate italiane, rappresentanti delle varie religioni), ma anche tanti cittadini, italiani e tedeschi, e soprattutto tanti giovani. Da Trento è giunta una delegazione della locale sezione dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) assieme a 25 ragazzi delle superiori e dell’Università cittadina, che si sono incontrati con la delegazione di studenti tedeschi delle classi del Rupprecht-Gymnasium di Monaco di Baviera che studiano italiano.

La cerimonia è iniziata percorrendo la Via Crucis – opera dello scultore Vittorio Di Colbertaldo - che dal piazzale porta al cimitero dove riposano oltre 7.000 vittime. Nelle soste presso alcune stazioni, ci sono stati brevi momenti di preghiera e sono state ricordate sia la storia del campo di concentramento di Dachau sia le storie di alcune delle sue vittime: Nevio Vitelli (deportato a 16 anni, autore di una poesia che – raccolta dal suo amico e compagno di prigionia Mirco Giuseppe Camia, ha dato lo spunto ed il titolo al libro “Mein Schatten in Dachau”, raccolta delle testimonianze dei deportati) e Procolo Caranante (giovane pescatore di Procida, fucilato il 29 settembre 1944). Dopo la visita, la preghiera e la meditazione al cimitero sulla cima del colle del Leitenberg, la cerimonia è proseguita alla Cappella Italiana, dove hanno parlato il Cardinale Reinhard Marx e l’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, in rappresentanza della Conferenza Episcopale Italiana.

Il Cardinale Marx, ha riaffermato come si debbano ricordare tutte le vittime del nazismo (i cristiani, gli ebrei, i rom, i comunisti, i portatori di handicap, gli omosessuali, …) e come ci si debba ancora oggi impegnare contro tutte le discriminazioni, siano esse di carattere religioso, razziale, di genere o preferenza sessuale. La cerimonia si è conclusa con i discorsi del Console Generale Filippo Scammacca del Murgo, del rappresentante dell’ANPI Sandro Schmid e di due studenti di Trento, del Presidente del Comites Claudio Cumani (che riportiamo per intero alla fine) ed un saluto del Vescovo di Verona mons, Giuseppe Zenti letto dal un suo delegato. Al termine, il Console Generale ha consegnato due "medaglie d'onore destinate agli ex deportati nei campi di concentramento nazisti" alla memoria di Giuseppe D'Amico (fatto prigioniero a Dubrovnik/Ragusa nel 1943, internato prima a Bathorn/Niedersachsen e poi a Gevelsberg/Nordrhein-Westfalen, dove morì di pleurite il 23 marzo 1944) e Francesco Paolo Grasso (sopravvissuto al campo di concentramento di Berger-Belsen nella Lüneburger Heide, dove era stato internato nel settembre 1943), medaglie che sono state ritirate dalla nipote Vincenza Lombardo e dal figlio Fernando Grasso. In occasione del 50 anniversario della Cappella Italian il Comites di Monaco di Baviera ha curato una pubblicazione sulla storia del monumento, frutto del lavoro di ricerca - in archivi italiani e tedeschi - del presidente del Comites, Claudio Cumani. Il volumetto, in italiano e tedesco, è introdotto dai messaggi dell'Ambasciatore italiano in Germania, Ezio Menzione, e della direttrice del Memoriale dell'ex Campo di Concentramento di Dachau, Gabriele Hammermann.

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