martedì, novembre 12, 2013
Hanoi parla di sei morti, Pechino di tre morti e sette dispersi. Centinaia di migliaia le persone evacuate. Si intensifica, intanto, la solidarietà mondiale per le Filippine: da papa Francesco un primo contributo di 150mila dollari per il soccorso alle popolazioni. 

Hanoi (AsiaNews) - Indebolito e declassificato a tempesta tropicale, il tifone Haiyan si sta ora abbattendo sulla parte settentrionale del Vietnam e il sud della Cina: venti fino a 120 chilometri orari e piogge torrenziali hanno comunque provocato morte e distruzione. In Vietnam si parla di sei morti, in Cina di tre morti e sette dispersi. Centinaia in entrambi i Paesi i feriti. Moltissimi le case crollate, ma è prematuro un bilancio completo dei danni. Allontanatosi dalle Filippine, il tifone mentre era sul Mar cinese meridionale, ha cambiato direzione, puntando più a nord e interessando, quindi, aree che si ritenevano fuori pericolo.

Hanoi si era preparata, per quanto possibile, all'arrivo della tempesta. Migliaia di case della zona nordorientale del Paese erano state fatte abbandonare, soprattutto nelle province di Thanh Hoa e Quang Ninh. A Thua Thien, 330mila persone sono state evacuate, lo stesso per 45mila a Thanh Hoa, 40mila a Ha Tinh. Costretti a lasciare le proprie case anche gli abitanti dei villaggi sul litorale. In totale sono 600mila le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. A Haiphong, poi, più di duemila battelli e quattromila barche da pesca sono stati fatti rientrare in porto. Le scuole sono state chiuse in numerose province del nord.

Anche la Cina, dove la tempesta, seppur ulteriormente indebolita è attesa questa sera, ha lanciato un allerta per il Guangdong e il Guangxi. Scuole chiuse a Beihai, Qinzhou e Fangcgenggang. Ma venti e piogge sono già arrivati sulle isole. Fonti cinesi riferiscono di tre morti nella provincia di Hainan e sette pescatori sono dati per dispersi.

Si intensifica, intanto, la solidarietà mondiale per le Filippine, devastate dal passaggio del ciclone. Anche papa Francesco, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, ha stabilito di inviare un primo contributo di 150mila dollari per il soccorso alle popolazioni. Tale somma che, informa lo stesso Pontificio consiglio, "verrà ripartita attraverso la Chiesa locale nelle regioni maggiormente toccate dalla calamità, sarà impiegata a sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e degli alluvionati, e vuole essere una prima e immediata espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento del Sommo Pontefice nei confronti delle persone e dei territori devastati dalle inondazioni".


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