Ecco un commento all'ultimo libro sul Vangelo di Giovanni, edito da Paoline
Che il Vangelo di Giovanni avesse un significato teologico profondo e che fosse più difficile da comprendere rispetto agli altri tre Vangeli è ben noto a tutti. Tuttavia non è impossibile analizzarlo. Anzi, attraverso questo libro, scritto da Patrizia Girolami, monaca dell'ordine cistercense della Stretta Osservanza, è possibile sviscerarne i contenuti in modo abbastanza esaustivo e accessibile a tutti. Il libro si concentra sul tema della fede nel Quarto Vangelo e spiega come i vari personaggi possano essere divisi in due grandi categorie: coloro che credono alla persona di Gesù Cristo e coloro che, invece, lo rifiutano. «Credere o non credere - spiega l'autrice - costituisce, perciò, il filo conduttore della narrazione. Il racconto di Giovanni è svolto, infatti, in modo da far apparire proprio il progressivo manifestarsi della fede e dell'incredulità dinanzi alla rivelazione di Gesù. Ogni vicenda narrata obbliga a prendere posizione, "credere" o "non credere"».
L'autrice inoltre illustra come una via di accesso alla fede siano i segni compiuti da Gesù, tra cui quello della moltiplicazione dei pani e la risurrezione di Lazzaro. «Essi [i segni] - continua la Girolami - sono anche concepiti e strutturati in modo da essere sostegno per la fede». Tuttavia, il segno da solo non basta a far scaturire la fede. «Gesù si offre all'accoglienza e alla credibilità dei suoi spettatori e interlocutori non solo con i miracoli, segni della sua "gloria", ma anche e soprattutto con la sua parola [...] il segno senza la parola rimarrebbe incompleto e ambiguo [...]. Non si passa direttamente dal segno alla fede, ma dal segno alla fede "attraverso" anche la parola».
La fede, però, non è data una volta per tutte, ma si configura come un cammino «che ha origine dall'incontro con la persona di Cristo che costituisce l'evento primario e decisivo».
Un libro, dunque, tutto da scoprire e da leggere per poter comprendere fino in fondo il vero messaggio del Vangelo di Giovanni, messaggio che ancora oggi, dopo duemila anni dalla vicenda di Cristo, è ancora attuale. «Il quarto Vangelo è, nel suo insieme, il tentativo di "testimoniare" come ai "testimoni" oculari fondatori sia stato possibile "credere" alla persona di Gesù rivelatore, Verbo incarnato e Signore glorificato e come ciò sia ancora possibile per chi accoglie la loro "testimonianza"».
Che il Vangelo di Giovanni avesse un significato teologico profondo e che fosse più difficile da comprendere rispetto agli altri tre Vangeli è ben noto a tutti. Tuttavia non è impossibile analizzarlo. Anzi, attraverso questo libro, scritto da Patrizia Girolami, monaca dell'ordine cistercense della Stretta Osservanza, è possibile sviscerarne i contenuti in modo abbastanza esaustivo e accessibile a tutti. Il libro si concentra sul tema della fede nel Quarto Vangelo e spiega come i vari personaggi possano essere divisi in due grandi categorie: coloro che credono alla persona di Gesù Cristo e coloro che, invece, lo rifiutano. «Credere o non credere - spiega l'autrice - costituisce, perciò, il filo conduttore della narrazione. Il racconto di Giovanni è svolto, infatti, in modo da far apparire proprio il progressivo manifestarsi della fede e dell'incredulità dinanzi alla rivelazione di Gesù. Ogni vicenda narrata obbliga a prendere posizione, "credere" o "non credere"».
L'autrice inoltre illustra come una via di accesso alla fede siano i segni compiuti da Gesù, tra cui quello della moltiplicazione dei pani e la risurrezione di Lazzaro. «Essi [i segni] - continua la Girolami - sono anche concepiti e strutturati in modo da essere sostegno per la fede». Tuttavia, il segno da solo non basta a far scaturire la fede. «Gesù si offre all'accoglienza e alla credibilità dei suoi spettatori e interlocutori non solo con i miracoli, segni della sua "gloria", ma anche e soprattutto con la sua parola [...] il segno senza la parola rimarrebbe incompleto e ambiguo [...]. Non si passa direttamente dal segno alla fede, ma dal segno alla fede "attraverso" anche la parola».
La fede, però, non è data una volta per tutte, ma si configura come un cammino «che ha origine dall'incontro con la persona di Cristo che costituisce l'evento primario e decisivo».
Un libro, dunque, tutto da scoprire e da leggere per poter comprendere fino in fondo il vero messaggio del Vangelo di Giovanni, messaggio che ancora oggi, dopo duemila anni dalla vicenda di Cristo, è ancora attuale. «Il quarto Vangelo è, nel suo insieme, il tentativo di "testimoniare" come ai "testimoni" oculari fondatori sia stato possibile "credere" alla persona di Gesù rivelatore, Verbo incarnato e Signore glorificato e come ciò sia ancora possibile per chi accoglie la loro "testimonianza"».
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