Gli immigrati sono una risorsa per il nostro Paese ed è giusto concedere ai loro figli nati in Italia la cittadinanza.
Milano
MigrantesOnline - Lo pensano gli italiani intervistati da Ipsos e presentati dal presidente Nando Pagnoncelli ieri a Milano nel corso di un convegno per la presentazione della campagna "Il lavoro è cittadinanza". Il 61% dei nostri connazionali intervistati ritiene che gli immigrati sono una risorsa mentre il 64% è "molto d'accordo" con la proposta di concedere la cittadinanza ai figli nati in Italia, il 15% "abbastanza" e il 20% "poco" o "per niente". I dati sono una bella sorpresa per la ministra per l'Integrazione, Cécile Kyenge: “una bella sorpresa scoprire che la maggioranza degli italiani è favorevole ad estendere la cittadinanza ai figli degli immigrati che, ribadisco, servirà ad incrementare i diritti per tutti. Se vogliamo uscire dalla crisi - ha aggiunto la ministra - bisogna partire da un concetto di pari opportunità e capire che il contributo di ogni persona è importante anche per lo sviluppo economico. Quando si parla di lavoratori non esiste etnia, appartenenza o colore. Il lavoro deve essere uguale per tutti con le stesse modalità di accesso per ogni persona”.
MigrantesOnline - Lo pensano gli italiani intervistati da Ipsos e presentati dal presidente Nando Pagnoncelli ieri a Milano nel corso di un convegno per la presentazione della campagna "Il lavoro è cittadinanza". Il 61% dei nostri connazionali intervistati ritiene che gli immigrati sono una risorsa mentre il 64% è "molto d'accordo" con la proposta di concedere la cittadinanza ai figli nati in Italia, il 15% "abbastanza" e il 20% "poco" o "per niente". I dati sono una bella sorpresa per la ministra per l'Integrazione, Cécile Kyenge: “una bella sorpresa scoprire che la maggioranza degli italiani è favorevole ad estendere la cittadinanza ai figli degli immigrati che, ribadisco, servirà ad incrementare i diritti per tutti. Se vogliamo uscire dalla crisi - ha aggiunto la ministra - bisogna partire da un concetto di pari opportunità e capire che il contributo di ogni persona è importante anche per lo sviluppo economico. Quando si parla di lavoratori non esiste etnia, appartenenza o colore. Il lavoro deve essere uguale per tutti con le stesse modalità di accesso per ogni persona”.
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