Un’autobomba è deflagrata questa mattina a Baghdad nei pressi di un caffè in un mercato affollato di gente provocando 30 morti e oltre una quarantina di feriti.
Misna - Lo riferiscono fonti della polizia e dei servizi di pronto soccorso, secondo cui l’attentato si è verificato a Saadiyah, una sessantina di chilometri a nord-est di Baghdad, nella provincia di Diyala, che ospita un’importante comunità Fayli, curdi sciiti. La stessa cittadina, situata alle porte di Baquba, la settimana scorsa era stata teatro di un’altra strage quando un attentatore suicida aveva attaccato una processione di pellegrini in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza dell’Ashura: 30 persone erano rimaste uccise e 67 ferite.
L’ennesimo episodio di violenza nel paese, teatro di una recrudescenza di attacchi e attentati esplosivi, avviene all’indomani di un’altra giornata segnata da esplosioni a catena nella capitale e attacchi in diverse zone. Il bilancio, drammatico, delle violenze di ieri si attesta a 59 vittime e oltre cento feriti.
Per far fronte alla situazione, in cui molti vedono i contraccolpi del conflitto nella vicina Siria tra ribelli per lo più sunniti e un regime al potere alawita, setta dello sciismo, il primo ministro Nuri al Maliki ha chiesto la collaborazione di Washington. Il ritiro dei soldati americani dal paese è avvenuto quasi due anni fa.
Misna - Lo riferiscono fonti della polizia e dei servizi di pronto soccorso, secondo cui l’attentato si è verificato a Saadiyah, una sessantina di chilometri a nord-est di Baghdad, nella provincia di Diyala, che ospita un’importante comunità Fayli, curdi sciiti. La stessa cittadina, situata alle porte di Baquba, la settimana scorsa era stata teatro di un’altra strage quando un attentatore suicida aveva attaccato una processione di pellegrini in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza dell’Ashura: 30 persone erano rimaste uccise e 67 ferite.
L’ennesimo episodio di violenza nel paese, teatro di una recrudescenza di attacchi e attentati esplosivi, avviene all’indomani di un’altra giornata segnata da esplosioni a catena nella capitale e attacchi in diverse zone. Il bilancio, drammatico, delle violenze di ieri si attesta a 59 vittime e oltre cento feriti.
Per far fronte alla situazione, in cui molti vedono i contraccolpi del conflitto nella vicina Siria tra ribelli per lo più sunniti e un regime al potere alawita, setta dello sciismo, il primo ministro Nuri al Maliki ha chiesto la collaborazione di Washington. Il ritiro dei soldati americani dal paese è avvenuto quasi due anni fa.
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