venerdì, novembre 29, 2013
Nelle terre confiscate alla camorra in Lombardia sono stati allestiti alveari e un frutteto. Alla cerimonia di inaugurazione presenti l’assessore all’Ambiente di Gaggiano e Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il giornalista assassinato nel 1978. Trascinati dall’iniziativa tanti giovani.

Città Nuova - Un bell’appezzamento di terreno di 16 ettari, nella frazione di San Vito a Gaggiano, intorno a Lodi nel milanese, è rimasto incolto da quarant’anni. Di proprietà di una famiglia legata al clan camorristico Ciulla, è stato confiscato nel 2005 dal Tribunale di Milano e successivamente affidato al comune. Quel terreno era destinato a una speculazione edilizia mai avvenuta, grazie al comune che è intervenuto. Ora vi è cresciuto anche un bosco chiamato “dei cento passi”, simbolo della lotta alla mafia.

Sui suoi alberi sono apposte targhe con il nome di chi ha perso la vita nella lotta contro la criminalità organizzata. Una piccola oasi, con tanto di laghetto e postazione per il birdwatching. Accanto al bosco sono stati sistemati lo scorso anno degli alveari per la produzione di “miele biologico antimafia”, in ricordo delle vittime di mafia, come esempio di una condivisa cultura della legalità democratica. Ora questi alveari sono intitolati a Lea Garofalo, la donna testimone di giustizia che è stata uccisa nel 2009 a Milano dall’ex marito Carlo Cosco e dai suoi complici, legati alla ‘ndrangheta. Una cerimonia semplice ha inaugurato questo avvenimento, cui ha partecipato pure Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il giornalista assassinato nel 1978.

«Eroina del nostro tempo, Lea si è ribellata ai sistemi mafiosi, come anche Peppino Impastato cui è dedicato il Bosco dei cento passi - ha spiegato l’assessore all’Ambiente di Gaggiano -. Lea, donna attiva che ha lottato in nome della legalità per dare un futuro migliore a sua figlia. Peppino, uomo coraggioso che ha vissuto sulla sua pelle la consapevolezza che “pungere” può costare la vita ma serve a proteggere la collettività. A loro vanno il nostro ricordo e la nostra gratitudine». Ma le iniziative contro la mafia e le sue brutalità non sono finite qui. Si è anche organizzata una raccolta fondi per realizzare in quell’appezzamento un frutteto. L’iniziativa, l’ha promossa il comune di Gaggiano, attraverso l’assessorato all’Ambiente, in collaborazione con Libera, il Distretto Parco Sud e Slow food del Corsichese.

Così saranno posti in vendita miele e tra qualche tempo anche i prodotti del frutteto. Come spesso succede, i giovani sono i primi a partecipare attivamente a queste iniziative. Tanto che quelli della scuola media Leonardo da Vinci di Gaggiano hanno realizzato una “cena della legalità”, curata dallo chef Davide Milanesi, il cui ricavato servirà a comprare le piante per allestire il frutteto.

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