giovedì, novembre 21, 2013
Non si ferma la macchina dei soccorsi nell'isola. In Gallura, nel Nuorese, nell’Oristanese e nel Medio Campidano è in corso la conta dei danni: oltre mille le persone ancora sfollate, mentre si mobilitano tutte le Caritas. La Cei stanzia un milione di euro.  

Città Nuova - Resta elevato in quasi tutta l’isola il livello d'allerta per rischio idrogeologico, notizia che preoccupa in particolare gli abitanti della Gallura e del Nuorese, dove in molte zone manca ancora l’energia elettrica e non funzionano i telefoni, con decine e decine di operai impegnati nel ripristino dei servizi idrici, elettrici e telefonici. Al lavoro anche i tecnici dell’Anas per riaprire al traffico decine di strade che hanno isolato alcuni paesi. Intanto sono stati celebrati i funerali delle vittime, mentre è stata presentata alla stampa una raccolta di fondi straordinaria della Caritas, prevista per domenica prossima, a favore dell’emergenza Sardegna e quella nelle Filippine. Chi volesse contribuire può rivolgersi alle Caritas diocesane o trovare i riferimenti sul sito della Caritas cagliaritana. In prima linea ad affrontare l’emergenza ci sono i sindaci, come quello di Galtellì, nel nuorese, Giovanni Santo Porcu.

«Il nostro centro è abituato alle alluvioni, ne abbiamo avuta una nel 2004 e un’altra nel 2007, ma questa è stata la peggiore in assoluto. Ora ci stiamo dando da fare per rimetterci in piedi con l’aiuto di tutti».

Anche i vescovi sardi hanno pubblicato un messaggio di solidarietà: «In questo momento di grande sofferenza per molte comunità della Sardegna – scrivono –, i vescovi della Conferenza episcopale regionale esprimono tutta la loro fraterna e sofferta vicinanza alle famiglie duramente colpite, soprattutto a quelle che hanno perso persone care, a quanti sono rimasti feriti e a coloro che hanno subìto danni ad abitazioni e attività produttive. Preghiamo il Signore, che dà forza e consolazione ai tribolati, di essere vicino a quanti sono coinvolti in questa tragedia. Sia Lui ad alleviare le sofferenze e ad accogliere nel suo abbraccio paterno le vittime. Questa difficile prova per la nostra Regione deve essere per tutti un’occasione di solidarietà e di collaborazione piena, sollecita e concreta tra le istituzioni. È per noi motivo di grande incoraggiamento il sostegno, a nome di tutte le diocesi italiane, da parte della Caritas nazionale».

Monsignor Marco Lai, responsabile della Caritas regionale, racconta del lavoro fatto finora: «Continuiamo a coordinarci con l’unità di crisi e chiediamo a chi può di mettersi a disposizione per sostenere le popolazioni delle diverse zone interessate dalla tragedia».

La solidarietà si è subito attivata con decine di persone mobilitate e la Caritas diocesana di Cagliari promuove una raccolta di generi alimentari, biancheria intima nuova, asciugamani, lenzuola, coperte e materassi, carta igienica, abiti per bambini, che potranno essere consegnati presso il Centro diocesano di assistenza della Caritas di Cagliari dalle 8.30 alle 18.00 fino a venerdì prossimo (via Po 57, 61 - Cagliari). Viene chiesta, inoltre, la disponibilità di operatori-volontari per spalare il fango nelle zone colpite, dotati di attrezzature proprie, e in piena autonomia "alloggiativa", alimentare e di spostamento, che dovranno essere coordinati dalla Caritas di Cagliari.

Roberto Camperetti

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