Non si placano le polemiche sul clamoroso episodio avvenuto allo Stadio Arechi di Salern, in occasione dell’anticipo domenicale dell’undicesima giornata del campionato di Prima Divisione. La Nocerina mette in scena una farsa e costringe l’arbitro a sospendere la partita, poi si dimette tutta la dirigenza dei molossi, che adesso rischiano addirittura l’esclusione dal campionato con larghissimo anticipo.
La Nocerina rischia grosso, più precisamente la squalifica dal torneo di Prima Divisione dopo l’increscioso fatto che domenica ha coinvolto, o per meglio dire stravolto, l’intero palcoscenico calcistico italiano: questa l’ipotesi ventilata dai vari organi di informazione e su cui in queste ore anche la giustizia sportiva sta meditando. I rossoneri sarebbero stati vittime delle intimidazioni dei tifosi, che avrebbero chiesto ai giocatori di non scendere in campo per il derby contro la Salernitana. Il motivo? La trasferta era stata vietata ai tifosi molossi, anche quelli in possesso della tessera del tifoso, per motivi di ordine pubblico. La squadra ospite, tuttavia, decideva di scendere in campo per iniziare la partita, o meglio per mettere in scena una “farsa” scandalosa, con tre cambi operati nei primi due minuti e cinque “incredibili” infortuni che lasciavano la Nocerina in sei uomini, costringendo perciò l’arbitro alla sospensione del match dopo soli venti minuti del primo tempo.
Differente la versione dei fatti per gli ultras nocerini, secondo quanto appreso da un loro comunicato in cui viene specificato che non si sarebbero verificati episodi né di violenza né di ricatto verso i giocatori della squadra campana: “Noi non abbiamo minacciato nessun tesserato, anzi abbiamo semplicemente chiesto al nostro mister e ai nostri ragazzi dopo una serie di pacifici incontri che con un gesto eclatante, che facesse parlare l’Italia e che scuotesse il sistema, si desse voce all’ingiustizia subita. Un atto di solidarietà, una protesta civile, visto che se avremmo voluto essere davvero violenti ci saremmo recati a Salerno malgrado il divieto. E a tutti gli organi di informazione che invece sostengono il contrario li esortiamo a chiedere direttamente ai tesserati della Nocerina calcio, dalla quale ci aspettiamo come minimo un comunicato che sgombri da ogni ombra e dubbio , le accuse che oggi ci vengono gettate addosso. Purtroppo è più facile gettare fango sugli ultras piuttosto che accettare una scomoda verità, quella che una città abbandonata da ogni difesa delle proprie istituzioni ha trovato protezione ai propri calpestati diritti solo in undici ragazzotti forestieri ma che da oggi diventano immensamente grandi e Nocerini a tutti gli effetti per quello che hanno fatto. Chiedetelo a loro se sono stati minacciati, visionate i filmati e vedete se si è trattato di minacce o semplicemente di un sentimento comune di rivalsa da un evidente torto subito. Mai come questa volta gli ultras non siedono al banco degli imputati perché’ questo posto stavolta spetta di diritto al questore ed al prefetto e a tutti coloro che hanno cosi pessimamente gestito questa vicenda, facendo questo clamoroso autogol, vietando soltanto agli ospiti qualcosa che ci era garantita dalla tessera del tifoso”.
A questo punto l’interrogativo di giornalisti e opinione pubblica riguarda la questione della Tessera del tifoso: se tale provvedimento è stato introdotto per escludere le frange più pericolose del tifo dagli stadi, perché si continuano a proibire le trasferte ai tifosi per certe partite? in sintesi, quanto è ancora legittimo tale decreto?
Ma oltre alle politiche, forse ancora oggi discutibili, adottate dal sistema calcio italiano, ciò che danneggia ancor più gravemente l’immagine dello sport più popolare nel nostro paese sono episodi come quelli accaduti domenica scorsa, che fanno perdere credibilità al calcio e producono l’infausto effetto di ridimensionare le aspettative dei tifosi. E tale fenomeno purtroppo si traduce spesso in un progressivo quanto giustificato “svuotamento” degli stadi.
di Francesco Mafera
La Nocerina rischia grosso, più precisamente la squalifica dal torneo di Prima Divisione dopo l’increscioso fatto che domenica ha coinvolto, o per meglio dire stravolto, l’intero palcoscenico calcistico italiano: questa l’ipotesi ventilata dai vari organi di informazione e su cui in queste ore anche la giustizia sportiva sta meditando. I rossoneri sarebbero stati vittime delle intimidazioni dei tifosi, che avrebbero chiesto ai giocatori di non scendere in campo per il derby contro la Salernitana. Il motivo? La trasferta era stata vietata ai tifosi molossi, anche quelli in possesso della tessera del tifoso, per motivi di ordine pubblico. La squadra ospite, tuttavia, decideva di scendere in campo per iniziare la partita, o meglio per mettere in scena una “farsa” scandalosa, con tre cambi operati nei primi due minuti e cinque “incredibili” infortuni che lasciavano la Nocerina in sei uomini, costringendo perciò l’arbitro alla sospensione del match dopo soli venti minuti del primo tempo.
Differente la versione dei fatti per gli ultras nocerini, secondo quanto appreso da un loro comunicato in cui viene specificato che non si sarebbero verificati episodi né di violenza né di ricatto verso i giocatori della squadra campana: “Noi non abbiamo minacciato nessun tesserato, anzi abbiamo semplicemente chiesto al nostro mister e ai nostri ragazzi dopo una serie di pacifici incontri che con un gesto eclatante, che facesse parlare l’Italia e che scuotesse il sistema, si desse voce all’ingiustizia subita. Un atto di solidarietà, una protesta civile, visto che se avremmo voluto essere davvero violenti ci saremmo recati a Salerno malgrado il divieto. E a tutti gli organi di informazione che invece sostengono il contrario li esortiamo a chiedere direttamente ai tesserati della Nocerina calcio, dalla quale ci aspettiamo come minimo un comunicato che sgombri da ogni ombra e dubbio , le accuse che oggi ci vengono gettate addosso. Purtroppo è più facile gettare fango sugli ultras piuttosto che accettare una scomoda verità, quella che una città abbandonata da ogni difesa delle proprie istituzioni ha trovato protezione ai propri calpestati diritti solo in undici ragazzotti forestieri ma che da oggi diventano immensamente grandi e Nocerini a tutti gli effetti per quello che hanno fatto. Chiedetelo a loro se sono stati minacciati, visionate i filmati e vedete se si è trattato di minacce o semplicemente di un sentimento comune di rivalsa da un evidente torto subito. Mai come questa volta gli ultras non siedono al banco degli imputati perché’ questo posto stavolta spetta di diritto al questore ed al prefetto e a tutti coloro che hanno cosi pessimamente gestito questa vicenda, facendo questo clamoroso autogol, vietando soltanto agli ospiti qualcosa che ci era garantita dalla tessera del tifoso”.
A questo punto l’interrogativo di giornalisti e opinione pubblica riguarda la questione della Tessera del tifoso: se tale provvedimento è stato introdotto per escludere le frange più pericolose del tifo dagli stadi, perché si continuano a proibire le trasferte ai tifosi per certe partite? in sintesi, quanto è ancora legittimo tale decreto?
Ma oltre alle politiche, forse ancora oggi discutibili, adottate dal sistema calcio italiano, ciò che danneggia ancor più gravemente l’immagine dello sport più popolare nel nostro paese sono episodi come quelli accaduti domenica scorsa, che fanno perdere credibilità al calcio e producono l’infausto effetto di ridimensionare le aspettative dei tifosi. E tale fenomeno purtroppo si traduce spesso in un progressivo quanto giustificato “svuotamento” degli stadi.
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