sabato, novembre 30, 2013
L’esplorazione e lo sfruttamento di greggio nelle acque delle isole Malvinas/Falkland è “del tutto legittima” e controllata dal governo dell’arcipelago.  

Misna - Così Londra ha replicato alla legge approvata dal Congresso di Buenos Aires che prevede sanzioni ad aziende e persone coinvolte in attività di estrazione di idrocarburi nella piattaforma continentale argentina, in cui il paese fa rientrare anche le isole occupate nel 1833 dalla Gran Bretagna. La normativa prevede anche pene detentive fino a 15 anni, multe equivalenti al valore di un milione e mezzo di barili di petrolio, il divieto di operare in Argentina e la confisca degli equipaggiamenti e di qualsiasi risorsa energetica estratta illegalmente.

Parlando ai giornalisti, un portavoce del Foreign Office ha ribattuto che le attività di sfruttamento degli idrocarburi “da parte di qualsiasi compagnia che opera nella piattaforma continentale delle isole Falkland sono regolate dal governo delle isole Falkland in virtù della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Dunque tali attività sono totalmente legittime e legali”. La legge argentina “non si applica nelle isole Falkland, Georgia del Sud e Sandwich (di tutte Buenos Aires rivendica la sovranità, ndr) che sono territorio di oltremare del Regno Unito” ha sottolineato il portavoce.

Dopo anni di esplorazioni e la prima scoperta di un giacimento, nel maggio 2010, l’oro nero dovrebbe cominciare ad essere estratto nell’area conosciuta come Sea Lion, a nord, da parte della società Premier Oil. L’ambasciata argentina a Londra ha reso noto di aver inviato oltre 200 comunicazioni di ammonimento a compagnie coinvolte direttamento o indirettamente in attività petrolifere alle Malvinas.


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