sabato, novembre 23, 2013
Una verità in ritardo è una puntuale menzogna (Aldo Busi)

da "De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani  

Un grande presidente o “solo” un grande comandante della guerra fredda? La critica si divide sul ruolo di Jfk. Rimane il dramma dell’assassinio più raffazzonato della storia: CIA ed FBI collaborarono nel creare un depistaggio continuo (non sappiamo se per “il grande complotto” o per mascherare i loro disastri prima durante e dopo l’assassinio). Fu istituita la commissione Warren, che dopo dieci mesi decretò la verità ufficiale: Lee Harvey Oswald sparò tre colpi e fu l’esecutore materiale e unico dell’omicidio.

Oswald sparò con un fucile “Carcano” fabbricato in Italia (Terni) nel 1940. Un’arma che richiede una ricarica manuale dell’otturatore. Oswald, secondo la commissione, in 2.3 secondi di distanza dal primo colpo sparò anche il secondo colpo, una velocità supersonica per quell’arma, per quel tiratore e per quello scopo. Il filmato del sarto e cineamatore Zapruder dimostra che i colpi sparati furono almeno 4. Lee Harvey Oswald ordinò per posta l’arma (tipo postalmarket), quando sarebbe bastato recarsi in un’armeria qualsiasi per non lasciare tracce. E tanti altri furono i “buchi” della commissione Warren.

Ma quella è la verità che fu data in pasto all’opinione pubblica. Con Kennedy, a Dallas, quel 22 novembre del 1963 morì anche la verità. Una verità mai svelata è uno scheletro perenne.


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