La procura di Ivrea ha aperto un'inchiesta su 20 morti sospette all'Olivetti a causa di un presunto contatto degli operai poi deceduti con l'amianto.
Informasalus - Gli operai avrebbero lavorato in alcuni stabilimenti dell'Olivetti dove si fabbricavano telescriventi e personal computer che, secondo la tesi dei magistrati, sarebbero stati inquinati da sostanze cancerogene. Tutti, dopo la pensione, si sono ammalati di mesotelioma pleurico e sono deceduti tra il 2003 e i primi mesi di quest'anno. L'inchiesta condotta dalla procura di Ivrea e coordinata dal procuratore capo Giuseppe Ferrando, ipotizza l'omicidio colposo e le lesioni plurime nei confronti di 24 indagati, dirigenti ed ex manager del gruppo, tra cui Carlo De Benedetti, che fu presidente dell'azienda dal 1978 al 1996, suo fratello Franco, che all'Olivetti aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente e amministratore delegato, e Corrado Passera che negli anni '90 era stato amministratore delegato del gruppo.
Gli stabilimenti coinvolti sono quelli di Scarmagno, San Bernardo e Aglie', l'ultimo a cessare l'attività. Sino al 1992, anno in cui è entrata in vigore la legge che ha messo al bando l'amianto, l'Italia era uno dei maggiori consumatori di asbesto in Europa. Oggi nel nostro Paese vi sono oltre 34 mila siti a “potenziale contaminazione di amianto”.
Informasalus - Gli operai avrebbero lavorato in alcuni stabilimenti dell'Olivetti dove si fabbricavano telescriventi e personal computer che, secondo la tesi dei magistrati, sarebbero stati inquinati da sostanze cancerogene. Tutti, dopo la pensione, si sono ammalati di mesotelioma pleurico e sono deceduti tra il 2003 e i primi mesi di quest'anno. L'inchiesta condotta dalla procura di Ivrea e coordinata dal procuratore capo Giuseppe Ferrando, ipotizza l'omicidio colposo e le lesioni plurime nei confronti di 24 indagati, dirigenti ed ex manager del gruppo, tra cui Carlo De Benedetti, che fu presidente dell'azienda dal 1978 al 1996, suo fratello Franco, che all'Olivetti aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente e amministratore delegato, e Corrado Passera che negli anni '90 era stato amministratore delegato del gruppo.
Gli stabilimenti coinvolti sono quelli di Scarmagno, San Bernardo e Aglie', l'ultimo a cessare l'attività. Sino al 1992, anno in cui è entrata in vigore la legge che ha messo al bando l'amianto, l'Italia era uno dei maggiori consumatori di asbesto in Europa. Oggi nel nostro Paese vi sono oltre 34 mila siti a “potenziale contaminazione di amianto”.
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