domenica, novembre 03, 2013
Camminare fra le strade della Bologna di duemila anni fa facendosi largo a spallate tra la folla, restituire col tocco di un dito i colori originali a un rilievo egizio antico di oltre 4.000 anni, dare vita tridimensionale alle immagini stampate sul pannello di una mostra.  

Almanacco della Scienza - CNR - Sono solo alcune delle possibilità che oggi la tecnologia offre agli utenti di un museo e che i visitatori hanno potuto provare dal vivo al 'DigitalHeritage’ Expo 2013, la più ampia mostra mai organizzata sulle applicazioni digitali per il patrimonio, organizzata a Marsiglia, capitale europea della cultura 2013. Organizzato dal Cnrs francese (laboratorio Map) e dall'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr di Roma nell'ambito del progetto d'eccellenza europeo 'V-Must’, l'evento si è svolto in concomitanza con l'omonimo convegno internazionale, che ha visto la partecipazione di oltre 500 fra i maggiori esperti mondiali del settore per discutere prospettive e scenari tecnologici che accoglieranno nei prossimi anni i visitatori dei musei. Sede dell'iniziativa, l’area museale sul lungomare di Marsiglia all’interno di Fort Saint-Jean, del nuovo MuCem e della Villa Méditerranée, che per cinque giorni si è animata di discussioni sul patrimonio, confronti sulle best practices in ambito museale, tutorial, workshop e momenti di 'edutainment’, rendendo 'DigitalHeritage’ una manifestazione destinata a divenire un appuntamento periodico e un punto di riferimento internazionale per gli operatori del settore.

Sessioni speciali hanno permesso di illustrare i risultati di progetti europei (quali 3D-Icons, Eagle, Europeana, Gala, V-Must e altri), mentre in mostra erano presenti 37 installazioni divise nelle sezioni 'ambienti immersivi’, 'applicazioni professionali’, 'musei virtuali’, 'giochi educativi’, 'arte e creatività’ e 'multivision’.

“Solo pochi mesi fa un evento come questo appariva utopico”, ha spiegato Livio De Luca del Laboratorio di modellazione e simulazione per l'architettura e il patrimonio del Cnrs. “Con grande sorpresa, invece, abbiamo avuto un successo immediato, con un numero di partecipanti e di istallazioni superiore a ogni aspettativa”. “Ci auguriamo che anche in Italia questo tipo di approccio aiuti a superare la frattura antica e anacronistica fra le scienze umane e quelle tecnologiche, poiché da anni in questo settore le migliori menti informatiche lavorano accanto ad archeologi e storici per realizzare applicazioni finalizzate al più alto livello di coinvolgimento emotivo e basate sul rigoroso rispetto dei dati documentali”, conclude Sofia Pescarin, dell’Itabc-Cnr, coordinatrice di V-Must.

Fonte: Sofia Pescarin , Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali, Monterotondo Stazione, tel. 06/90672721, email sofia.pescarin@itabc.cnr.it

Per saperne di più: - http://www.v-must.net


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