venerdì, novembre 29, 2013
Prosegue il disgelo nucleare iraniano. L’International atomic energy agency (Iaea) ha ricevuto un invito dalla Repubblica islamica a visitare l’8 dicembre l’impianto di produzione di acqua pesante di Arak, uno di quelli nel mirino degli israeliani in un possibile attacco aereo. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Iaea aprendo a Vienna il Board of Governors meeting dell’Agenzia nucleare dell’Onu.

GreenReport - L’impianto di di Arak produce acqua pesante per un reattore di ricerca realizzato nelle vicinanze che secondo quanti dicono gli iraniani serve a produrre isotopi a fini medici, ma Israele e l’Arabia Saudita dicono che in realtà il reattore serve solo a produrre plutonio per fabbricare armi nucleari. Fino ad ora che Israele avesse armi nucleari costruite senza nessun controllo dell’Iaea ed internazionale e che l’Arabia Saudita stia facendo di tutto per dotarsi di missili nucleari

grazie a tecnologie pakistane, sembrava un dettaglio secondario … In virtù dell’accordo quadro di cooperazione firmato l’11 novembre tra Iaea ed Iran, una delle mosse che ha spianato la strada all’accordo ponte tra G5+1 e Teheran raggiunto il 24 novembre a Ginevra, Teheran e l’agenzia Onu si sono accordate per «Rafforzare la loro cooperazione ed il loro dialogo e garantire la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare dell’Iran attraverso la risoluzione di tutte le questioni in sospeso».

L’accordo Iaea-Iran «Comprende la messa in opera di 6 misure pratiche in tre mesi . ha spiegato Amano – è una tappa importante, ma resta ancora molto da fare»-Amanbo ha anche detto di aver ricevuto una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, per conto del G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania), riguardante l’accordo provvisorio di Ginevra, nella quale si sottolinea «Il ruolo importante dell’Iaea nella verifica delle misure che l’Iran Iran ha promesso di adottare a Ginevra riguardanti il suo programma nucleare».

Comunque il nucleare iraniano, sia che sia civile che militare, continua a destare preoccupazioni: l’ennesimo terremoto che ha colpito ieri l’Iran, di magnitudo 5,7, ha avuto ancora una volta il suo epicentro nella provincia meridionale di Bushehr, a Borazjan, a soli 50 Km dalla centrale nucleare di Bushehr. Forse il vero pericolo del nucleare della Repubblica islamica non sta nella voglia degli ayatollah di dotarsi di bombe atomiche, ma nel fragile territorio iraniano che rende ancora più rischiosa una tecnologia energetica molto pericolosa.


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