martedì, novembre 12, 2013
Sono 9 i bambini uccisi in Siria dopo l’esplosione, ieri, di colpi di mortaio, nell’area cristiana di Damasco. Soddisfazione dal segretario di Stato americano Kerry per la decisione della Coalizione nazionale siriana di partecipare alla futura conferenza di Ginevra. Il servizio di Elvira Ragosta: ascolta 

Radio Vaticana - Si continua a combattere in Siria. Il tragico bilancio di due attacchi avvenuti ieri con colpi di mortaio sparati dai ribelli nel quartiere cristiano Qassaa di Damasco è di 9 bambini morti, secondo quanto riportato dalla tv di Sato siriana. Altre fonti parlano anche di una decina le persone ferite in un attacco analogo che ha centrato una chiesa nel centro moderno della capitale. 56 sono stati invece i bombardamenti del regime sulle aree civili, secondo Human Right Watch, dal novembre del 2012 e settembre 2013. Su fronte diplomatico la Coalizione nazionale siriana si è dichiarata disponibile a partecipare alla più volte rinviata conferenza di Ginevra. Se da un lato il segretario di Stato statunitense John Kerry ha accolto ieri la notizia favorevolmente, dall’altro c’è da considerare le condizioni poste dall’opposizione siriana, ovvero che il presidente Bashar al Assad e i suoi uomini non partecipino alla transizione politica siriana, che siano liberati centinaia di migliaia di detenuti politici e che sia consentito il soccorso immediato a un milione e mezzo di civili assediati nelle localita' solidali con la rivolta. Sul piano umanitario l’emergenza poliomelite ha già fatto 13 vittime accertate tra i bambini siriani, La preoccupazione è che il virus potrebbe propagarsi a causa della difficile situazione sanitaria. Intanto continua il flusso dei migranti verso la Bulgaria dove 10mila siriani sono già ospitati nei centri di accoglienza. Ma il governo di Sofia ha deciso ieri di chiudere il confine con la Turchia bloccando così i flussi.

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