martedì, novembre 12, 2013
Per quanto tempo sono stati utilizzati per irrigare quei terreni? 

GreenReport - La Campania sta duramente pagando più duramente di altre regioni l’assenza di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti del nostro Paese, ed è diventata la sentina avvelenata dell’irresponsabilità politica ed imprenditoriale che hanno trasformato risorse da poter riciclare, recuperare e riutilizzare in veleni, con una operazione di rapina che ha avvelenato due province italiane e che – se mai e quando si avvierà una vera bonifica – costerà una cifra enorme all’intera comunità nazionale, mentre sta costando già un costo altissimo, in salute, immagine ed economia ad un territorio dimenticato e lasciato ostaggio di poteri criminali da una politica complice o cieca o anche solo non consapevole dell’importanza ambientale, economica e sociale di una corretta chiusura del ciclo dei rifiuti, complici pubblici amministratori interessati a ben altre cose che al risparmio, riciclo e riuso delle materie prime.

L’ennesima conferma viene del sequestro preventivo d’urgenza di 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli nel comune di Caivano (Napoli), cuore della cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, area flagellata dalla presenza di rifiuti tossici. Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente, e Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente Campania, si complimentano con la Procura e il Comandante Sergio Costa e dei suoi uomini ma dice che «Si è scritto un altro capitolo della Cernobyl campana. Chissà per quanti anni quei pozzi sono stati utilizzati per irrigare quei terreni e le relative produzioni, con le possibili conseguenze negative sulla salute umana e sulla filiera agroalimentare, senza contare i relativi danni per l’economia locale Una cosa è certa: tra insalate al cadmio, zucchine impazzite, cavoli amari, pomodori alla diossina, frutta al percolato, il pranzo è servito ed i veleni arrivano sulla tavola. Davanti a questi fatti anche le parole rischiano di perdersi nel pozzo delle buone intenzioni e mascherano le responsabilità, le incompetenze e le complicità della politica e delle amministrazioni in tutti questi anni. Chi perseguirà su questa strada, chi ancora per una volta assisterà inerme e in silenzio si dovrà assumere in pieno la responsabilità e, prima o poi, dovrà renderne conto alle vittime invisibili sempre più numerose di questo disastro».

Intanto, in vista della manifestazione del 16 novembre a Napoli, Legambiente, Libera e Fiom, stanno preparando l’assemblea pubblica di domani alle 17,00 al Seminario Vescovile di Aversa. Secondo le tre organizzazioni, «La mobilitazione popolare da atto di denuncia si deve trasformare in proposta politica, di cui le amministrazioni locali e il governo nazionale devono farsi carico, mettendo in campo con urgenza una risposta concreta». Legambiente, Libera e Fiom presenteranno 10 proposte specifiche basate sulla trasparenza dei dati e sulla riconversione del territorio, sulle tutele e i diritti, a partire da quello alla salute.

Sempre domani i ragazzi saranno testimoni della legalità nella terra dei fuochi con un’iniziativa che vedrà protagoniste scuole secondarie di primo grado di Comuni delle province di Napoli e Caserta.

L’iniziativa si lega al progetto per le scuole “Da Terra dei fuochi a Terra Felix” che Legambiente ha realizzato con Ecopneus e si svilupperà lungo tutto l’anno scolastico 2013-2014, con l’obiettivo di sensibilizzare e aiutare le giovani generazioni a comprendere i problemi del territorio legati alla cattiva gestione dei rifiuti, con particolare attenzione al ciclo legale degli pneumatici, dall’acquisto al recupero, poiché proprio i copertoni fuori uso vengono adoperati come combustibile per i roghi di immondizia.

La giornata prevede un percorso nella Terra dei fuochi: si partirà da Afragola verso Scisciano, dove in località San Martino una vasta area è stata finalmente liberata da circa 5.000 tonnellate di pneumatici abbandonati, dopo 23 anni di tentativi infruttuosi da parte del Comune; si proseguirà poi verso Nocera Inferiore, dove i ragazzi visiteranno l’impianto di frantumazione di PFU “R.P.N.”, azienda partner Ecopneus, dove viene prodotto granulo di gomma da PFU che può essere utilizzato in numerose applicazioni (come strade e pavimentazioni sportive).

Le classi saranno accompagnate da educatori di Legambiente e l’iniziativa rappresenta una tappa verso la giornata di sensibilizzazione del 30 novembre a Caserta e Napoli, organizzata nell’ambito della campagna “Io scelgo la strada giusta”, promossa dal ministero dell’ambiente ed Ecopneus e di cui sono firmatari anche l’Incaricato del ministro dell’Interno per la Terra dei fuochi, le Prefetture ed i Comuni di Napoli e Caserta. La giornata vedrà anche un evento presso il Teatro Politeama di Napoli nell’ambito del quale sarà presentata la testimonianza di questi ragazzi.

La Muroni sottolinea: «Con questo giro didattico vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di informarsi e stimolarli a riflettere su quello che si può fare concretamente per combattere le illegalità che colpiscono la terra dei fuochi, per aiutarli a costruire e lanciare un messaggio di cambiamento e di speranza affinché i loro territori tornino a essere una terra felix grazie all’impegno dei cittadini».


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