L'opposizione a Kiev protesta
Radio Vaticana - Russia ed Ucraina hanno firmato ieri al Cremlino un importante accordo, fase preliminare verso il libero scambio. A Kiev, intanto, l’opposizione pro-europeista continua la protesta di piazza. Il servizio di Giuseppe D’Amato: forte sconto temporaneo sul prezzo delle forniture del gas e promessa di acquistare eurobond ucraini per un valore di 15 miliardi di dollari.Ecco in sintesi le due maggiori concessioni del Cremlino al presidente Janukovich. Cosa Kiev si sia impegnata a dare in cambio non è assolutamente chiaro. La paura delle opposizioni ucraine è che Janukovich stia portando il Paese ad aderire all’Unione doganale, la “mini-Urss” economica, che Putin sta costruendo. Non è al momento nemmeno tanto comprensibile quanto queste intese, appena sancite con Mosca, possano essere compatibili con il Trattato di associazione con l’Unione europea. Diplomaticamente la partita appare sempre più complicata, mentre la piazza, a Kiev, delusa, chiede le dimissioni di tutti. Insomma elezioni anticipate generali. Le opposizioni sono decise ad andare avanti ad oltranza. Tutta l’attenzione è quindi rivolta ora allo scenario interno ucraino.
Radio Vaticana - Russia ed Ucraina hanno firmato ieri al Cremlino un importante accordo, fase preliminare verso il libero scambio. A Kiev, intanto, l’opposizione pro-europeista continua la protesta di piazza. Il servizio di Giuseppe D’Amato: forte sconto temporaneo sul prezzo delle forniture del gas e promessa di acquistare eurobond ucraini per un valore di 15 miliardi di dollari.Ecco in sintesi le due maggiori concessioni del Cremlino al presidente Janukovich. Cosa Kiev si sia impegnata a dare in cambio non è assolutamente chiaro. La paura delle opposizioni ucraine è che Janukovich stia portando il Paese ad aderire all’Unione doganale, la “mini-Urss” economica, che Putin sta costruendo. Non è al momento nemmeno tanto comprensibile quanto queste intese, appena sancite con Mosca, possano essere compatibili con il Trattato di associazione con l’Unione europea. Diplomaticamente la partita appare sempre più complicata, mentre la piazza, a Kiev, delusa, chiede le dimissioni di tutti. Insomma elezioni anticipate generali. Le opposizioni sono decise ad andare avanti ad oltranza. Tutta l’attenzione è quindi rivolta ora allo scenario interno ucraino.
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