martedì, dicembre 17, 2013
L'incontro tra papa Francesco e il segretario generale dell'OIC in un comunicato dell'ambasciata di Turchia presso la Santa Sede. La necessità di maggiori sforzi per incoraggiare il pluralismo religioso e la diversità culturale, contrastando la diffusione del fanatismo e dei pregiudizi. Preoccupazione per la Siria. Una "riconciliazione storica" tra l'Islam e la Cristianità.

Asianews - La necessità di maggiori sforzi per incoraggiare il pluralismo religioso e la diversità culturale, contrastando la diffusione del fanatismo e dei pregiudizi è stata al centro dell'udienza data da papa Francesco al segretario generale dell'Organizzazione della Conferenza islamica - che raggruppa 57 Paesi musulmani - Ekmeleddin Ihsanoğlu (nella foto), avvenuta lo scorso 13 dicembre.E' quanto sostiene un comunicato diffuso oggi dall'ambasciata di Turchia presso la Santa Sede, nel quale, tra l'altro, si riferisce che Ihsanoğlu ha esposto al Papa anche la sua idea di una "riconciliazione storica" tra l'Islam e la Cristianità, "basata sulle comuni radici abramitiche e per dare sostegno al multiculturalismo e a società armoniose. Sua Santità ha lodato il proposito del Segretario generale e ha sottolineato la necessità di portarlo avanti".

"E' stato sottolineato - si legge ancora nel documento - che il dialogo interreligioso è una condizione necessaria per la pace nel mondo e che esso rappresenta un dovere per tutte le tradizioni religiose". "Preoccupazioni sono state espresse a proposito della crescita di tensioni tra comunità cristiane e musulmane e sulla trasformazione di conflitti locali di alcune parti del mondo in conflitti provocati da cause religiose, anche quando le origine non sono di natura religiosa. Preoccupazioni sono state espresse anche sull'uso della religiose in situazioni di conflitto come mezzo per motivare sostenitori".

Sottolineata anche la necessità di una via culturale per sostenere le iniziative di dialogo interreligioso.

"C'è stato anche uno scambio di opinioni su vicende regionali e internazionali, specialmente sulla situazione della Palestina ed è stata espresso l'auspicio che la Città santa di Gerusalemme sia una città nella quale ebrei, cristiani e musulmani possano vivere e pregare in pace e armonia".

"Preoccupazione e costernazione sono state poi espresse sul proseguire della violenza in Siria, che richiede una soluzione basata sul dialogo e il negoziato".

"Durante l'incontro il Segretario generale ha espresso apprezzamento per l'attenzione del Papa a ridare slancio al dialogo tra cristiani e musulmani in un momento nel quale il dialogo sta assumendo una importanza crescente, mentre cresce la presenza di musulmani in Paesi storicamente cristiani e alcune nazioni dell'Organizzazione hanno comunità cristiane nazionali e testimoniano l'arrivo negli ultimi anni di lavoratori cristiani stranieri".


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