Il sofisticato rover Yutu è già al lavoro per esaminare le colate laviche del Mare Imbrium (mare delle piogge). La loro analisi porterà ad importanti scoperte sull'attività geologica del satellite. Giunta sulla Luna lo scorso 14 dicembre, la sonda cinese sarà la prima nella storia a realizzare una stratigrafia del suolo lunare alla ricerca di risorse naturali.
Pechino (AsiaNews) - Chang'e-3, la prima navicella spaziale cinese inviata sul suolo lunare, ha già iniziato il suo lavoro sul satellite, dopo il successo dell'"atterraggio morbido" avvenuto lo scorso 14 dicembre, il primo dal 1976. Finora cinque delle otto attrezzature a bordo della sonda Yutu (Coniglio di giada) trasportata dalla navetta hanno iniziato ad osservare lo spazio, la Terra e il suolo intorno al luogo dell'allunaggio situato sul bordo settentrionale del Mare Imbrium (mare delle piogge) e non a est della "Baia degli arcobaleni" come da programma.
Zou Yongliao, scienziato dell'Accademia Cinese delle scienze, ha sottolineato in una conferenza stampa, che "i telescopi e le macchine fotografiche a bordo della sonda stanno inviando immagini molto nitide".
Quella di Yutu è la prima missione di un rover da quella compiuta dalla spedizione sovietica Lunokhod -2 lanciata nel gennaio 1973 e secondo Paul Spudis, ex allievo dell'Arizona State University e membro del Lunar and Planetary Institute (LPI), sta dando già i suoi primi frutti. Infatti, l'errore nell'allunaggio a diversi chilometri di distanza da luogo stabilito in origine è stato in realtà un "colpo fortunato". "Che si tratti di un aspetto nascosto del progetto - afferma Spudis - o di un caso fortuito, questo sito è molto più interessante dal punto di vista geologico della destinazione originaria della navicella". Nella zona vi sono ingenti colate laviche molto "recenti" in termini lunari. L'unica certezza degli scienziati è che l'attività vulcanica sia iniziata sulla Luna circa 3,9 miliardi di anni, ma finora non vi sono dati su quando sia terminata. Il mare di Imbrium presenta colate risalente a circa 2,5 miliardi di anni fa. Le sue rocce sono molto più giovani dei campioni raccolti dalla precedenti missioni lunari. Le analisi di Yutu potrebbero condurre ad importanti scoperte sull'attività geologica del satellite terrestre. "Con i dati del Rover - aggiunge Spudis - potremmo essere in grado di ricostruire per la prima volta la stratigrafia vulcanica di questa regione della Luna ".
Lanciato negli anni Cinquanta dall'allora presidente Mao Zedong, il programma spaziale cinese ha conosciuto un'accelerazione nell'ultimo decennio. La Chang'e - 3 è la terza missione lunare cinese, dopo quelle del 2007 e del 2010. Grazie a Yatu gli scienziati sonderanno la struttura geologica della Luna per comporre una stratigrafia del satellite e cercare possibili risorse naturali. La Cina ha annunciato per il 2017 la missione Chang'e-5. Pechino sta facendo anche enormi passi in avanti nella realizzazione della stazione spaziale che sarà in orbita dal 2022 al 2032, andando a sostituire la stazione spaziale internazionale che terminerà la sua missione intorno al 2020.
Pechino (AsiaNews) - Chang'e-3, la prima navicella spaziale cinese inviata sul suolo lunare, ha già iniziato il suo lavoro sul satellite, dopo il successo dell'"atterraggio morbido" avvenuto lo scorso 14 dicembre, il primo dal 1976. Finora cinque delle otto attrezzature a bordo della sonda Yutu (Coniglio di giada) trasportata dalla navetta hanno iniziato ad osservare lo spazio, la Terra e il suolo intorno al luogo dell'allunaggio situato sul bordo settentrionale del Mare Imbrium (mare delle piogge) e non a est della "Baia degli arcobaleni" come da programma.
Zou Yongliao, scienziato dell'Accademia Cinese delle scienze, ha sottolineato in una conferenza stampa, che "i telescopi e le macchine fotografiche a bordo della sonda stanno inviando immagini molto nitide".
Quella di Yutu è la prima missione di un rover da quella compiuta dalla spedizione sovietica Lunokhod -2 lanciata nel gennaio 1973 e secondo Paul Spudis, ex allievo dell'Arizona State University e membro del Lunar and Planetary Institute (LPI), sta dando già i suoi primi frutti. Infatti, l'errore nell'allunaggio a diversi chilometri di distanza da luogo stabilito in origine è stato in realtà un "colpo fortunato". "Che si tratti di un aspetto nascosto del progetto - afferma Spudis - o di un caso fortuito, questo sito è molto più interessante dal punto di vista geologico della destinazione originaria della navicella". Nella zona vi sono ingenti colate laviche molto "recenti" in termini lunari. L'unica certezza degli scienziati è che l'attività vulcanica sia iniziata sulla Luna circa 3,9 miliardi di anni, ma finora non vi sono dati su quando sia terminata. Il mare di Imbrium presenta colate risalente a circa 2,5 miliardi di anni fa. Le sue rocce sono molto più giovani dei campioni raccolti dalla precedenti missioni lunari. Le analisi di Yutu potrebbero condurre ad importanti scoperte sull'attività geologica del satellite terrestre. "Con i dati del Rover - aggiunge Spudis - potremmo essere in grado di ricostruire per la prima volta la stratigrafia vulcanica di questa regione della Luna ".
Lanciato negli anni Cinquanta dall'allora presidente Mao Zedong, il programma spaziale cinese ha conosciuto un'accelerazione nell'ultimo decennio. La Chang'e - 3 è la terza missione lunare cinese, dopo quelle del 2007 e del 2010. Grazie a Yatu gli scienziati sonderanno la struttura geologica della Luna per comporre una stratigrafia del satellite e cercare possibili risorse naturali. La Cina ha annunciato per il 2017 la missione Chang'e-5. Pechino sta facendo anche enormi passi in avanti nella realizzazione della stazione spaziale che sarà in orbita dal 2022 al 2032, andando a sostituire la stazione spaziale internazionale che terminerà la sua missione intorno al 2020.
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