Dimissioni Profumo vengono date per scontate. Tra i nomi, quello di Lorenzo Bini Smaghi.
Milano (WSI) - Mps: una saga che continua ormai da anni, e che continua a far tremare soprattutto i piccoli azionisti che hanno puntato sul titolo. Shock in borsa, dopo che l'assemblea ha deciso di far slittare a maggio l'operazione di aumento di capitale. Il titolo non riesce a fare inizialmente prezzo, segnando un calo teorico -6%, per poi aprire più di mezz'ora dall'inizio della seduta con una flessione -4,51% e ridurre le perdite.
Antonella Mansi, numero uno della Fondazione, tenta di salvare le apparenze, e afferma che la Fondazione Mps non ha sfiduciato i vertici della banca, augurandosi che Alessandro Profumo e Fabrizio Viola restino ai loro posti.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mansi precisa: "Mi auguro che restino perchè la fondazione e l'assemblea non hanno criticato il piano su cui si sono impegnati. Ne hanno chiesto solo l'applicazione differita, di pochi mesi, sempre nell'ambito dei tempi dati dall'Ue".
Ancora: "Noi siamo in una situazione in cui nessuno può chiederci di suicidarci" e "io personalmente avrei evitato il 99% di tutto questo. E guardi che l'unica forma di mediazione l'abbiamo fatta noi, perchè la banca non mi pare, anche dalle dichiarazioni fatte, che abbia mai espresso la volontà di venirci incontro".
Per il fututo, "se posso esprimere un auspicio è che nell'azionariato ci sia una rapresentanza della fondazione, sia pure ridotta, anche se non è per nulla scontato. Io spero che ci sia perchè questo potrà essere l'unico legame con il territorio".
Intanto, a Siena il toto-nomine è già partito: le dimissioni di Profumo vengono considerate ormai scontate, e si fanno i nomi dei suoi potenziali successori; si parla di Carlo Salvatori e Lorenzo Bini Smaghi.
Milano (WSI) - Mps: una saga che continua ormai da anni, e che continua a far tremare soprattutto i piccoli azionisti che hanno puntato sul titolo. Shock in borsa, dopo che l'assemblea ha deciso di far slittare a maggio l'operazione di aumento di capitale. Il titolo non riesce a fare inizialmente prezzo, segnando un calo teorico -6%, per poi aprire più di mezz'ora dall'inizio della seduta con una flessione -4,51% e ridurre le perdite.
Antonella Mansi, numero uno della Fondazione, tenta di salvare le apparenze, e afferma che la Fondazione Mps non ha sfiduciato i vertici della banca, augurandosi che Alessandro Profumo e Fabrizio Viola restino ai loro posti.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mansi precisa: "Mi auguro che restino perchè la fondazione e l'assemblea non hanno criticato il piano su cui si sono impegnati. Ne hanno chiesto solo l'applicazione differita, di pochi mesi, sempre nell'ambito dei tempi dati dall'Ue".
Ancora: "Noi siamo in una situazione in cui nessuno può chiederci di suicidarci" e "io personalmente avrei evitato il 99% di tutto questo. E guardi che l'unica forma di mediazione l'abbiamo fatta noi, perchè la banca non mi pare, anche dalle dichiarazioni fatte, che abbia mai espresso la volontà di venirci incontro".
Per il fututo, "se posso esprimere un auspicio è che nell'azionariato ci sia una rapresentanza della fondazione, sia pure ridotta, anche se non è per nulla scontato. Io spero che ci sia perchè questo potrà essere l'unico legame con il territorio".
Intanto, a Siena il toto-nomine è già partito: le dimissioni di Profumo vengono considerate ormai scontate, e si fanno i nomi dei suoi potenziali successori; si parla di Carlo Salvatori e Lorenzo Bini Smaghi.
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