Presentata l'agenda del neosegretario Pd. "Cambiamo l'Italia e restiamo ribelli". Il leader M5S replica: subito al voto.
Matteo Renzi, dopo la vittoria delle primarie, ha ribadito il suo "slogan": cambiamo l'Italia e restiamo ribelli. Poi, ha sfidato Beppe Grillo, lanciando l'hastag #beppefirmaqua". Il nuovo segretario Pd ha incalzato il portavoce del M5S alle riforme: "Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali, ha detto, ma tu impegnati a cambiare la legge elettorale con noi, e se non lo fai sei un chiacchierone". Queste le parole di Renzi che poi prosegue: "Nelle ultime ore, come è già successo con Bersani e con Letta, Grillo mi dice di mettere la firmare per la restituzione del finanziamento pubblico. Sono io che rilancio il tema. Caro Grillo hai 160 parlamentari, sono decisivi, se ti va, se sei serio firma qua, io sono disponibile. Vuoi che rinunciamo ai rimborsi del prossimo anno? Ci costa molto ma siamo disposti ad accettare la sfida a una condizione: non si fa atto di resa, di' ai tuoi senatori di votare per trasformare il Senato e ai deputati di votare per un legge elettorale per cui chi vince governa".
La risposta di Grillo, non si è fatta attendere sul blog: "Renzi aveva annunciato una sorpresina. È stata invece solo una scoreggina. Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali però tu ti impegni a cambiare la legge elettorale insieme a noi. Se non ci stai, sei per l'ennesima volta un chiacchierone e l'espressione buffone vale per te.
I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo". E su Twitter ha aggiunto: "Si sciolga il Parlamento e al voto con il Mattarellum. Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale".
Renzi, inoltre, ha ribadito i punti della sua agenda e il sostegno al governo Letta, aggiungendo che "tutti noi dobbiamo aiutare Enrico nel semestre europeo". Poi ha elencato le sue priorità: un piano per il lavoro "entro un mese", unioni civili, ius soli e superamento della Bossi-Fini.
Matteo Renzi, dopo la vittoria delle primarie, ha ribadito il suo "slogan": cambiamo l'Italia e restiamo ribelli. Poi, ha sfidato Beppe Grillo, lanciando l'hastag #beppefirmaqua". Il nuovo segretario Pd ha incalzato il portavoce del M5S alle riforme: "Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali, ha detto, ma tu impegnati a cambiare la legge elettorale con noi, e se non lo fai sei un chiacchierone". Queste le parole di Renzi che poi prosegue: "Nelle ultime ore, come è già successo con Bersani e con Letta, Grillo mi dice di mettere la firmare per la restituzione del finanziamento pubblico. Sono io che rilancio il tema. Caro Grillo hai 160 parlamentari, sono decisivi, se ti va, se sei serio firma qua, io sono disponibile. Vuoi che rinunciamo ai rimborsi del prossimo anno? Ci costa molto ma siamo disposti ad accettare la sfida a una condizione: non si fa atto di resa, di' ai tuoi senatori di votare per trasformare il Senato e ai deputati di votare per un legge elettorale per cui chi vince governa".
La risposta di Grillo, non si è fatta attendere sul blog: "Renzi aveva annunciato una sorpresina. È stata invece solo una scoreggina. Noi siamo pronti a rinunciare ai rimborsi elettorali però tu ti impegni a cambiare la legge elettorale insieme a noi. Se non ci stai, sei per l'ennesima volta un chiacchierone e l'espressione buffone vale per te.
I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo". E su Twitter ha aggiunto: "Si sciolga il Parlamento e al voto con il Mattarellum. Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale".
Renzi, inoltre, ha ribadito i punti della sua agenda e il sostegno al governo Letta, aggiungendo che "tutti noi dobbiamo aiutare Enrico nel semestre europeo". Poi ha elencato le sue priorità: un piano per il lavoro "entro un mese", unioni civili, ius soli e superamento della Bossi-Fini.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.