Nuovi bombardamenti e nuove vittime ad Aleppo, seconda città del paese, bersaglio da due giorni dei raid dell’aviazione siriana.
Misna - Secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), una ong basata a Londra ma con una fitta rete di contatti nell’opposizione, almeno 13 persone sarebbero morte nei bombardamenti che hanno colpito questa mattina Chaar, quartiere alla periferia est della città, un tempo capitale economica del paese. Secondo gli oppositori, che hanno imbracciato le armi contro il governo di Bashar al Assad dalla fine del 2011, l’aviazione sgancia sui centri abitati barili di esplosivo per fare il maggior numero di morti e danni possibile.
Ieri, l’Osdh aveva riferito di almeno 76 morti, tra cui 28 bambini e cinque donne, causati dai raid aerei ad Aleppo nella sola giornata di domenica. La città è in preda alle violenze dall’estate 2012, con i quartieri occidentali in mano all’esercito e la zona orientale ampiamente sotto il controllo degli insorti.
E mentre le associazioni per i diritti umani lanciano allarmi per l’aggravarsi di una crisi umanitaria da molti definita “senza precedenti”, nel paese continuano i sequestri e le sparizioni forzate. La scorsa settimana è toccato all’attivista Razan Zeitouneh, premio Sakharov per la libertà di espressione nel 2011, prelevata assieme al marito a Douma, nei dintorni di Damasco, in una zona ritenuta sotto il controllo della ribellione.
Misna - Secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), una ong basata a Londra ma con una fitta rete di contatti nell’opposizione, almeno 13 persone sarebbero morte nei bombardamenti che hanno colpito questa mattina Chaar, quartiere alla periferia est della città, un tempo capitale economica del paese. Secondo gli oppositori, che hanno imbracciato le armi contro il governo di Bashar al Assad dalla fine del 2011, l’aviazione sgancia sui centri abitati barili di esplosivo per fare il maggior numero di morti e danni possibile.
Ieri, l’Osdh aveva riferito di almeno 76 morti, tra cui 28 bambini e cinque donne, causati dai raid aerei ad Aleppo nella sola giornata di domenica. La città è in preda alle violenze dall’estate 2012, con i quartieri occidentali in mano all’esercito e la zona orientale ampiamente sotto il controllo degli insorti.
E mentre le associazioni per i diritti umani lanciano allarmi per l’aggravarsi di una crisi umanitaria da molti definita “senza precedenti”, nel paese continuano i sequestri e le sparizioni forzate. La scorsa settimana è toccato all’attivista Razan Zeitouneh, premio Sakharov per la libertà di espressione nel 2011, prelevata assieme al marito a Douma, nei dintorni di Damasco, in una zona ritenuta sotto il controllo della ribellione.
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