Papa Francesco nel clima natalizio dell’Avvento, ricorda che Dio si abbassa in Terra, nel mondo reale, per abitare la nostra storia con i suoi drammi e risollevarci da miserie, difficoltà e peccati.
Anche oggi decine di migliaia i fedeli e i turisti in piazza San Pietro, per l’ultima udienza generale, la 30.ma, del 2013. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
Il “Natale di Gesù, festa della fiducia e della speranza, che supera l’incertezza e il pessimismo”
Cosi Francesco:
“Dio è con noi e si fida ancora di noi ! Ma è generoso questo Padre Dio, eh? Dio viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme all’uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni nella gioia e nel dolore”.
“Ma c’è qualcosa di più sorprendente”, ha sottolineato il Papa:
“La presenza di Dio in mezzo all’umanità non si è attuata in un mondo ideale, idilliaco, ma in questo mondo reale, segnato da tante cose buone e cattive, segnato da divisioni, malvagità, povertà, prepotenze e guerre. Egli ha scelto di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi”.
Dio è dalla nostra parte:
“Gesù è Dio-con-noi; da sempre e per sempre con noi nelle sofferenze e nei dolori della storia. Il Natale di Gesù è la manifestazione che Dio si è “schierato” una volta per tutte dalla parte dell’uomo, per salvarci, per risollevarci dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre difficoltà, dei nostri peccati”.
Ecco “il grande ‘regalo’ del Bambino di Betlemme”:
“Un’energia spirituale, ci porta Lui, un’energia che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre fatiche, nelle nostre disperazioni, nelle nostre tristezze, perché è un’energia che riscalda e trasforma il cuore”.
Ha aggiunto Francesco: “Dio si rivela non come uno che sta in alto e che domina l’universo”, ma “si “abbassa, discende sulla Terra piccolo e povero” e quindi “per essere simili a Lui non dobbiamo metterci al di sopra degli altri”:
“Ma, è una cosa brutta quando si vede un cristiano che non vuole abbassarsi, che non vuole servire, un cristiano che si pavoneggia dappertutto: è brutto, eh? Quello non è cristiano: quello è pagano!”.
E, “se Dio, per mezzo di Gesù, si è coinvolto con l’uomo al punto da diventare uno di noi”:
“Vuol dire che qualunque cosa avremo fatto a un fratello o a una sorella l’avremo fatta a Lui”.
Al termine dell’udienza generale il Papa, dopo aver abbracciato numerosi disabili, ha ricevuto il saluto del gruppo del musical “Viva la gente”, composto da giovani di tutto il mondo, che ha intonato un “Happy birthday” per i suoi 77 anni compiuti ieri. Ha poi ricevuto da una delegazione austriaca, guidata dal vescovo di Linz, mons. Ludwig Schwarz, una lanterna – “Luce della Pace” - accesa nella Grotta di Betlemme. Ancora, da un gruppo di fedeli argentini ha ricevuto un recipiente con il mate, tradizionale bevanda del suo Paese, e infine una gioiosa parentesi calcistica: Papa Francesco ha ricevuto dalla sua squadra del cuore il San Lorenzo, la Coppa dello scudetto vinta quest’anno oltre alla loro maglietta rossoblu con su scritto “Francisco Campeon”.
Anche oggi decine di migliaia i fedeli e i turisti in piazza San Pietro, per l’ultima udienza generale, la 30.ma, del 2013. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
Il “Natale di Gesù, festa della fiducia e della speranza, che supera l’incertezza e il pessimismo”
Cosi Francesco:
“Dio è con noi e si fida ancora di noi ! Ma è generoso questo Padre Dio, eh? Dio viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme all’uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni nella gioia e nel dolore”.
“Ma c’è qualcosa di più sorprendente”, ha sottolineato il Papa:
“La presenza di Dio in mezzo all’umanità non si è attuata in un mondo ideale, idilliaco, ma in questo mondo reale, segnato da tante cose buone e cattive, segnato da divisioni, malvagità, povertà, prepotenze e guerre. Egli ha scelto di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi”.
Dio è dalla nostra parte:
“Gesù è Dio-con-noi; da sempre e per sempre con noi nelle sofferenze e nei dolori della storia. Il Natale di Gesù è la manifestazione che Dio si è “schierato” una volta per tutte dalla parte dell’uomo, per salvarci, per risollevarci dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre difficoltà, dei nostri peccati”.
Ecco “il grande ‘regalo’ del Bambino di Betlemme”:
“Un’energia spirituale, ci porta Lui, un’energia che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre fatiche, nelle nostre disperazioni, nelle nostre tristezze, perché è un’energia che riscalda e trasforma il cuore”.
Ha aggiunto Francesco: “Dio si rivela non come uno che sta in alto e che domina l’universo”, ma “si “abbassa, discende sulla Terra piccolo e povero” e quindi “per essere simili a Lui non dobbiamo metterci al di sopra degli altri”:
“Ma, è una cosa brutta quando si vede un cristiano che non vuole abbassarsi, che non vuole servire, un cristiano che si pavoneggia dappertutto: è brutto, eh? Quello non è cristiano: quello è pagano!”.
E, “se Dio, per mezzo di Gesù, si è coinvolto con l’uomo al punto da diventare uno di noi”:
“Vuol dire che qualunque cosa avremo fatto a un fratello o a una sorella l’avremo fatta a Lui”.
Al termine dell’udienza generale il Papa, dopo aver abbracciato numerosi disabili, ha ricevuto il saluto del gruppo del musical “Viva la gente”, composto da giovani di tutto il mondo, che ha intonato un “Happy birthday” per i suoi 77 anni compiuti ieri. Ha poi ricevuto da una delegazione austriaca, guidata dal vescovo di Linz, mons. Ludwig Schwarz, una lanterna – “Luce della Pace” - accesa nella Grotta di Betlemme. Ancora, da un gruppo di fedeli argentini ha ricevuto un recipiente con il mate, tradizionale bevanda del suo Paese, e infine una gioiosa parentesi calcistica: Papa Francesco ha ricevuto dalla sua squadra del cuore il San Lorenzo, la Coppa dello scudetto vinta quest’anno oltre alla loro maglietta rossoblu con su scritto “Francisco Campeon”.
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