Scoppia la grana dell'interramento delle scorie
GreenReport - Oliver Tickell su Ecologist scrive che «Inspiegabili pennacchi di vapore radioattivo sono aumentati dall’edificio del reattore 3 di Fukushima» e poi si domanda: «Si può essere sulla strada di una grande fusione?». L’edificio del reattore 3 di Fukushina Daiichi è esploso il 13 marzo 2011, dopo che al suo interno si era accumulato idrogeno, danneggiando il contenimento dell’edificio ed emettendo una enorme quantità enorme di radiazioni. Nel reattore si è innescata una fusione.
Dopo l’intervento dei “liquidatori” e l’iniezione di grandissime quantità di acqua, secondo la Tokyo electric power company (Tepco) e il governo giapponese la situazione era stata messa sotto controllo, ma ora nuovi pennacchi freschi di vapore sono stati visti fuoriuscire dalla struttura, come conferma la stessa Tepco che ritiene che il vapore provenga dal quinto piano dell’edificio, ma l’utility dice di non conosce la causa del vapore. I livelli di radiazioni letali e i danneggiamenti alla struttura del reattore 3 hanno finora reso impossibile ispezionare l’interno dell’edificio.
Tickell su Ecologist avanza tre ipotesi
Possibilità 1: sta avvenendo una fusione.
La piscina di stoccaggio del combustibile del reattore 3 ospita ancora circa 89 tonnellate di combustibile nucleare Mox a base di plutonio impiegato dal reattore, composto da 514 barre di combustibile. Da quando è avvenuta l’esplosione Tepco è preoccupata che la piscina di stoccaggio del combustibile esaurito si prosciughi, le barre di combustibile esaurito fortemente radioattive potrebbero fondere e produrre ulteriori significative emissioni radioattive. C’è la possibilità che questo processo possa essere in atto ora. Nel caso di perdita di acqua dalla piscina, l’acqua avrebbe cominciato a surriscaldarsi ed a produrre nuvole di vapore, prima di una fusione completa. Se questo è il caso, allora si sta producendo un secondo importante disastro nucleare di Fukushima. Questa spiegazione sembra essere relativamente improbabile, ma Turner Radio Network sta consigliando alla gente che vive sulla costa occidentale del Nord America di «Prepararsi al peggio», nel caso che inizi una fusione del combustibile esaurito. Nessun avviso ufficiale è stato rilasciato sulle due coste del Pacifico.
Possibilità 2: Il “corium” ha raggiunto le acque sotterranee.
Lo stesso reattore 3 stesso conteneva 566 barre di combustibile ed ha registrato una fusione completa. La posizione del combustibile fuso, noto come “corium”, è sconosciuta, ma potrebbe essersi atto strada attraverso la base del reattore ed essere penetrato nel terreno sottostante. Questo consentirebbe anche di produrre vapore, se il corium caldo è venuto a contatto con le acque sotterranee, mentre anche il rilascio di contaminazione radioattiva potrebbe farsi strada verso l’Oceano Pacifico.
Possibilità 3: acqua piovana sugli elementi stray fuel/reattore.
Una spiegazione alternativa è che i pennacchi di vapore potrebbero essere causati da pellet di combustibile disperso (stray fuel) e da frammenti di barre del reattore – che a loro volta producono notevoli quantità di calore – che entrano in contatto con l’acqua piovana che filtra attraverso la struttura danneggiata e senza tetto. Naturalmente la stessa acqua potrebbe raggiungere il caldo reactor vessel. Secondo un post di Fairewinds Energy Education pubblicato su Facebook, il reattore sta producendo circa 1 MW di calore, pari a 1.000 cucine elettriche da 1KW, in maniera sufficiente da produrre un sacco di vapore. Questo darebbe una spiegazione meno preoccupante almeno per il vapore, in quanto che la radioattività sarebbe in continuo declino con la produzione di calore e l’aumento del volume di vapore. Se questa spiegazione è corretta, non c’è ragione di aspettarsi alcun esito catastrofico. Tuttavia il vapore sta portando notevoli quantità di radiazioni nell’atmosfera e rappresenta un continuo rischio di radiazione. umes could be caused by stray fuel pellets and reactor rod fragments – which themselves produce significant amounts of heat – coming into contact with rainwater percolating through the damaged and roofless structure.
Intanto il network pubblico radio-televisivo giapponese Nhk annuncia che per la gestione delle scorie nucleari ci sarà «un ruolo più attivo per il governo». L’esecutivo ha infatti annunciato di voler rivedere la politica di base della gestione delle scorie nucleari ed anche di svolgere un ruolo più attivo nella selezione dei siti per interrarle.
Il ministero dell’industria ha annunciato oggi che entro pochi giorni «Metterà in vigore le proposte sottoposte a novembre da un gruppo di esperti». Il governo di Tokyo vuole sotterrare a grandi profondità le scorie altamente radioattive delle centrali nucleari ed ha chiesto agli enti locali di proporre dei siti, in base ad una legge entrata in vigore nell’ormai lontano 2000. Ma nessuna municipalità, nemmeno quelle disposte a riaprire le centrali nucleari e che dicono che il nucleare è sicuro, ha risposto alla richiesta dei diversi governi succedutisi dal 2000 ad oggi, quindi il governo centrale non ha ancora identificato i siti di stoccaggio definitivo delle scorie.
Nhk spiega che «Secondo la nuova politica, il governo redigerà una lista di luoghi che sono scientificamente appropriati per l’interramento. Le autorità in seguito chiederanno alle municipalità interessate di approvare il progetto. Il governo vuole così, entro la fine del 2014, identificare dei siti per l’interramento delle scorie nucleari». Ma diversi esperti di nucleare dicono che il governo di centro-destra dovrebbe essere più prudente, come sottolinea anche Nhk, «La popolazione giapponese non ha ancora completamente accettato il concetto di seppellire delle scorie radioattive in profondità o nelle località».
GreenReport - Oliver Tickell su Ecologist scrive che «Inspiegabili pennacchi di vapore radioattivo sono aumentati dall’edificio del reattore 3 di Fukushima» e poi si domanda: «Si può essere sulla strada di una grande fusione?». L’edificio del reattore 3 di Fukushina Daiichi è esploso il 13 marzo 2011, dopo che al suo interno si era accumulato idrogeno, danneggiando il contenimento dell’edificio ed emettendo una enorme quantità enorme di radiazioni. Nel reattore si è innescata una fusione.
Dopo l’intervento dei “liquidatori” e l’iniezione di grandissime quantità di acqua, secondo la Tokyo electric power company (Tepco) e il governo giapponese la situazione era stata messa sotto controllo, ma ora nuovi pennacchi freschi di vapore sono stati visti fuoriuscire dalla struttura, come conferma la stessa Tepco che ritiene che il vapore provenga dal quinto piano dell’edificio, ma l’utility dice di non conosce la causa del vapore. I livelli di radiazioni letali e i danneggiamenti alla struttura del reattore 3 hanno finora reso impossibile ispezionare l’interno dell’edificio.
Tickell su Ecologist avanza tre ipotesi
Possibilità 1: sta avvenendo una fusione.
La piscina di stoccaggio del combustibile del reattore 3 ospita ancora circa 89 tonnellate di combustibile nucleare Mox a base di plutonio impiegato dal reattore, composto da 514 barre di combustibile. Da quando è avvenuta l’esplosione Tepco è preoccupata che la piscina di stoccaggio del combustibile esaurito si prosciughi, le barre di combustibile esaurito fortemente radioattive potrebbero fondere e produrre ulteriori significative emissioni radioattive. C’è la possibilità che questo processo possa essere in atto ora. Nel caso di perdita di acqua dalla piscina, l’acqua avrebbe cominciato a surriscaldarsi ed a produrre nuvole di vapore, prima di una fusione completa. Se questo è il caso, allora si sta producendo un secondo importante disastro nucleare di Fukushima. Questa spiegazione sembra essere relativamente improbabile, ma Turner Radio Network sta consigliando alla gente che vive sulla costa occidentale del Nord America di «Prepararsi al peggio», nel caso che inizi una fusione del combustibile esaurito. Nessun avviso ufficiale è stato rilasciato sulle due coste del Pacifico.
Possibilità 2: Il “corium” ha raggiunto le acque sotterranee.
Lo stesso reattore 3 stesso conteneva 566 barre di combustibile ed ha registrato una fusione completa. La posizione del combustibile fuso, noto come “corium”, è sconosciuta, ma potrebbe essersi atto strada attraverso la base del reattore ed essere penetrato nel terreno sottostante. Questo consentirebbe anche di produrre vapore, se il corium caldo è venuto a contatto con le acque sotterranee, mentre anche il rilascio di contaminazione radioattiva potrebbe farsi strada verso l’Oceano Pacifico.
Possibilità 3: acqua piovana sugli elementi stray fuel/reattore.
Una spiegazione alternativa è che i pennacchi di vapore potrebbero essere causati da pellet di combustibile disperso (stray fuel) e da frammenti di barre del reattore – che a loro volta producono notevoli quantità di calore – che entrano in contatto con l’acqua piovana che filtra attraverso la struttura danneggiata e senza tetto. Naturalmente la stessa acqua potrebbe raggiungere il caldo reactor vessel. Secondo un post di Fairewinds Energy Education pubblicato su Facebook, il reattore sta producendo circa 1 MW di calore, pari a 1.000 cucine elettriche da 1KW, in maniera sufficiente da produrre un sacco di vapore. Questo darebbe una spiegazione meno preoccupante almeno per il vapore, in quanto che la radioattività sarebbe in continuo declino con la produzione di calore e l’aumento del volume di vapore. Se questa spiegazione è corretta, non c’è ragione di aspettarsi alcun esito catastrofico. Tuttavia il vapore sta portando notevoli quantità di radiazioni nell’atmosfera e rappresenta un continuo rischio di radiazione. umes could be caused by stray fuel pellets and reactor rod fragments – which themselves produce significant amounts of heat – coming into contact with rainwater percolating through the damaged and roofless structure.
Intanto il network pubblico radio-televisivo giapponese Nhk annuncia che per la gestione delle scorie nucleari ci sarà «un ruolo più attivo per il governo». L’esecutivo ha infatti annunciato di voler rivedere la politica di base della gestione delle scorie nucleari ed anche di svolgere un ruolo più attivo nella selezione dei siti per interrarle.
Il ministero dell’industria ha annunciato oggi che entro pochi giorni «Metterà in vigore le proposte sottoposte a novembre da un gruppo di esperti». Il governo di Tokyo vuole sotterrare a grandi profondità le scorie altamente radioattive delle centrali nucleari ed ha chiesto agli enti locali di proporre dei siti, in base ad una legge entrata in vigore nell’ormai lontano 2000. Ma nessuna municipalità, nemmeno quelle disposte a riaprire le centrali nucleari e che dicono che il nucleare è sicuro, ha risposto alla richiesta dei diversi governi succedutisi dal 2000 ad oggi, quindi il governo centrale non ha ancora identificato i siti di stoccaggio definitivo delle scorie.
Nhk spiega che «Secondo la nuova politica, il governo redigerà una lista di luoghi che sono scientificamente appropriati per l’interramento. Le autorità in seguito chiederanno alle municipalità interessate di approvare il progetto. Il governo vuole così, entro la fine del 2014, identificare dei siti per l’interramento delle scorie nucleari». Ma diversi esperti di nucleare dicono che il governo di centro-destra dovrebbe essere più prudente, come sottolinea anche Nhk, «La popolazione giapponese non ha ancora completamente accettato il concetto di seppellire delle scorie radioattive in profondità o nelle località».
di Umberto Mazzantini
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