sabato, gennaio 25, 2014
Si accresca la presenza femminile nella sfera pubblica, mantenendo il ruolo imprescindibile della donna nella famiglia. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nell’udienza al Cif, il Centro italiano femminile, in occasione del 70.mo anniversario di fondazione. Il Papa ha, inoltre, auspicato che si espandano gli spazzi di responsabilità delle donne in ambito ecclesiale e civile. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Radio Vaticana - La Chiesa riconosce “la forza morale” e “la forza spirituale” della donna. Papa Francesco ha iniziato il suo discorso al Cif ribadendo quanto affermato dal Concilio Vaticano II e ribadito poi con forza da Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem. Il Pontefice ha rilevato che negli ultimi decenni il ruolo della donna, tanto nella famiglia quanto nella società, ha “conosciuto mutamenti notevoli”. Ed ha ribadito, come già in altre occasioni, “l’indispensabile apporto della donna nella società”, specie con la “sua sensibilità” verso i più deboli:

“Mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità pastorali con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica; ed ho auspicato che si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa”.

Il Papa ha auspicato che per le donne possano “ulteriormente espandersi” questi “nuovi spazi e responsabilità che si sono aperti”, “nell’ambito ecclesiale quanto in quello civile e delle professioni”. E tuttavia, ha soggiunto, non si può “dimenticare il ruolo insostituibile della donna nella famiglia”:

“Le doti di delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza, di cui è ricco l’animo femminile, rappresentano non solo una genuina forza per la vita delle famiglie, per l’irradiazione di un clima di serenità e di armonia, ma una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile”.

“Se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante l’apporto più incisivo del genio femminile – ha proseguito – tale apporto rimane imprescindibile nell’ambito della famiglia”. Questo, infatti, ha precisato, “per noi cristiani non è semplicemente un luogo privato, ma quella Chiesa domestica, la cui salute e prosperità è condizione per la salute e prosperità della Chiesa e della società stessa”:

“Pensiamo alla Madonna... La Madonna nella Chiesa crea qualcosa che non possono creare i preti, i vescovi e i Papi. E’ lei il genio femminile proprio, no? E pensiamo alla Madonna nelle famiglie... A cosa fa la Madonna in una famiglia. La presenza della donna nell’ambito domestico si rivela quanto mai necessaria, dunque, per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali e per la stessa trasmissione della fede”.

“Come è possibile – si chiede dunque il Papa – crescere nella presenza efficace in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro” laddove sono “adottate le decisioni più importanti, e al tempo stesso mantenere” un’attenzione “preferenziale e del tutto speciale nella e per la famiglia?”. E qui, è stata la sua riflessione, “è il campo del discernimento che, oltre alla riflessione sulla realtà della donna nella società, presuppone la preghiera assidua e perseverante”:

“E’ nel dialogo con Dio, illuminato dalla sua Parola, irrigato dalla grazia dei Sacramenti, che la donna cristiana cerca sempre nuovamente di rispondere alla chiamata del Signore, nel concreto della sua condizione”.

In questo impegno, ha concluso il Papa, la presenza materna di Maria “vi indichi la strada da percorrere per approfondire il significato e il ruolo della donna nella società e per essere pienamente fedeli al Signore”.


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