I media di Stato applaudono all'alta affluenza; i Fratelli musulmani affermano che vi è poca partecipazione e continuano il boicottaggio. Il referendum è un voto contro il fondamentalismo della Fratellanza.
Asianews - Gli egiziani hanno ripreso a votare nel secondo giorno del referendum sulla nuova costituzione stilata dopo la caduta del presidente islamista Mohamed Morsi. I militari e l'esecutivo ad interim spingono la popolazione ad andare a votare; i Fratelli musulmani, bollati ormai come organizzazione terrorista, chiedono il boicottaggio e il ritorno di Morsi. Secondo la televisione Al Hayat, che riporta frasi del ministro della giustizia, al primo giorno ha già votato "oltre il 50%". Per un portavoce vicino ai Fratelli musulmani, Mohammed Soudan, la maggior parte della gente non sta andando a votare.
I media di Stato sono tutti allineati nell'applaudire alla "celebrazione democratica" del voto. Ma anche diversi comuni elettori, intervistati dai media sottolineano che la nuova costituzione, pur con qualche difetto, è "migliore di quella di Morsi", che lo scorso anno era stata votata solo dal 36% della popolazione.
La prima giornata di voto si è svolta in modo abbastanza tranquillo. Ma proprio all'inizio di giornata, una bomba è scoppiata nel distretto di Giza, senza fare alcuna vittima. In seguito, sostenitori di Morsi si sono scontrati con la polizia in diverse zone del Paese: nell'Alto Egitto, a Sohag, quattro persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco; altre quattro sono morte in scontri a Giza; uno nel governatorato di Beni Suef. Il ministro della sanità ha anche annunciato che tre votanti sono morti di cause naturali.
Diversi osservatori pensano che l'affluenza al voto sarà altissima perché con la nuova costituzione, la popolazione vuole punire i Fratelli musulmani per aver introdotto nel Paese regole islamiche fondamentaliste e per averlo portato sull'orlo della crisi economica.
Asianews - Gli egiziani hanno ripreso a votare nel secondo giorno del referendum sulla nuova costituzione stilata dopo la caduta del presidente islamista Mohamed Morsi. I militari e l'esecutivo ad interim spingono la popolazione ad andare a votare; i Fratelli musulmani, bollati ormai come organizzazione terrorista, chiedono il boicottaggio e il ritorno di Morsi. Secondo la televisione Al Hayat, che riporta frasi del ministro della giustizia, al primo giorno ha già votato "oltre il 50%". Per un portavoce vicino ai Fratelli musulmani, Mohammed Soudan, la maggior parte della gente non sta andando a votare.
I media di Stato sono tutti allineati nell'applaudire alla "celebrazione democratica" del voto. Ma anche diversi comuni elettori, intervistati dai media sottolineano che la nuova costituzione, pur con qualche difetto, è "migliore di quella di Morsi", che lo scorso anno era stata votata solo dal 36% della popolazione.
La prima giornata di voto si è svolta in modo abbastanza tranquillo. Ma proprio all'inizio di giornata, una bomba è scoppiata nel distretto di Giza, senza fare alcuna vittima. In seguito, sostenitori di Morsi si sono scontrati con la polizia in diverse zone del Paese: nell'Alto Egitto, a Sohag, quattro persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco; altre quattro sono morte in scontri a Giza; uno nel governatorato di Beni Suef. Il ministro della sanità ha anche annunciato che tre votanti sono morti di cause naturali.
Diversi osservatori pensano che l'affluenza al voto sarà altissima perché con la nuova costituzione, la popolazione vuole punire i Fratelli musulmani per aver introdotto nel Paese regole islamiche fondamentaliste e per averlo portato sull'orlo della crisi economica.
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