A Vladimir Putin non stanno antipatici solo i gay e non teme solo i terroristi islamici del Caucaso. Insieme alle autorità della regione di Krasnodar, che tra sprechi, corruzione e disastri ambientali hanno messo in piedi le Olimpiadi invernali che inizieranno il 7 febbraio a Sochi, non vuole tra i piedi i cani randagi, considerati un danno all’immagine, quindi è stato ordinato di intensificare l’uccisione già in corso dei cani che vagano liberi in città.
GreenReport - Lo ha infatti reso noto la Basya Services, una compagnia che si occupa di eliminare “parassiti” e che da anni è incaricata di catturare e uccidere (evidentemente senza grande successo) gli animali nella Regione Krasnodar , spiegando di aver «ricevuto istruzioni in proposito dalle autorità». Alexei Sorokin, direttore generale della Basya Services , ha detto all’Associated Press di aver ricevuto l’ordine di sterminare i cani durante le Olimpiadi, provvedendo a quella che viene descritto come «La cattura e lo smaltimento», ma Sorokin non ha voluto specificare se ai ani verrà sparato o se verranno avvelenati o dove saranno portate le loro carcasse.
La decisione di sterminare i cani rand agi di Sochi è stata presa dopo che uno di loro si è intrufolato nelle prove per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e Sorokin ha detto: «Un cane correva nel Fisht Stadium e lo abbiamo portato via. Dio non voglia qualcosa di simile accada durante la vera cerimonia di apertura. Queso sarebbe una vergogna per l’intero Paese». Probabilmente per la Russia è una vergogna anche come (non) gestisce il randagismo e sarà una vergogna questa strage di cani “disturbatori”.
Comunque Sorokin giustifica tutto con il fatto che «Migliaia di cani randagi girano per le strade di Sochi, e alcuni di loro stanno mordendo i bambini»..
In effetti i cani randagi a Sochi e nella regione di Krasnodar non sono rari de diversi di loro da tempo frequentano i cantieri olimpici, dove trovano cibo e riparo nelle aree frequentate dagli operai, alla fine sono riusciti ad intrufolarsi anche “nell’impenetrabile” Parco Olimpico.
Alla Basya Services di rifiutano di dire quanti cani uccidono ogni anno perché è «Un segreto commerciale», ma la soluzione finale per i cani di Sochi era già stata chiesta a gran voce nel 2013 da Sergei Krivonosov, un deputato putiniano di Krasnodar che ora ribadisce: «Togliere i cani dalla strada per la Russia è una responsabilità verso la comunità internazionale e la loro eliminazione è il modo più rapido per risolvere questo problema». Krivonosov ha ammesso che lo sterminio olimpico no «Non è il modo più umano di affrontare il problema» e che le autorità (cioè anche lui) «Dovrebbero incoraggiare canili».
La municipalità di Sochi nel 2013 aveva annunciato un contratto «Per la cattura e lo smaltimento» dei cani randagi in città, ma gli animalisti avevano protestato veementemente contro la decisione e il Comune si era impegnato a dare il via alla costruzione di rifugi per animali e per i cani randagi.
Ora, di fronte all’avvio della soluzione finale olimpica, gli animalisti dicono che non c’è alcuna prova che sia stato costruito un solo canile o rifugio e finora l’amministrazione comunale si è rifiutata di risponderà a domande dell’AP sulla questione.
Ma sparare ai cani randagi è una pratica comune in molte regioni russe, nonostante che animalisti e ambientalisti chiedano da anni alle autorità metodi più umani di affrontare il problema.
GreenReport - Lo ha infatti reso noto la Basya Services, una compagnia che si occupa di eliminare “parassiti” e che da anni è incaricata di catturare e uccidere (evidentemente senza grande successo) gli animali nella Regione Krasnodar , spiegando di aver «ricevuto istruzioni in proposito dalle autorità». Alexei Sorokin, direttore generale della Basya Services , ha detto all’Associated Press di aver ricevuto l’ordine di sterminare i cani durante le Olimpiadi, provvedendo a quella che viene descritto come «La cattura e lo smaltimento», ma Sorokin non ha voluto specificare se ai ani verrà sparato o se verranno avvelenati o dove saranno portate le loro carcasse.
La decisione di sterminare i cani rand agi di Sochi è stata presa dopo che uno di loro si è intrufolato nelle prove per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e Sorokin ha detto: «Un cane correva nel Fisht Stadium e lo abbiamo portato via. Dio non voglia qualcosa di simile accada durante la vera cerimonia di apertura. Queso sarebbe una vergogna per l’intero Paese». Probabilmente per la Russia è una vergogna anche come (non) gestisce il randagismo e sarà una vergogna questa strage di cani “disturbatori”.
Comunque Sorokin giustifica tutto con il fatto che «Migliaia di cani randagi girano per le strade di Sochi, e alcuni di loro stanno mordendo i bambini»..
In effetti i cani randagi a Sochi e nella regione di Krasnodar non sono rari de diversi di loro da tempo frequentano i cantieri olimpici, dove trovano cibo e riparo nelle aree frequentate dagli operai, alla fine sono riusciti ad intrufolarsi anche “nell’impenetrabile” Parco Olimpico.
Alla Basya Services di rifiutano di dire quanti cani uccidono ogni anno perché è «Un segreto commerciale», ma la soluzione finale per i cani di Sochi era già stata chiesta a gran voce nel 2013 da Sergei Krivonosov, un deputato putiniano di Krasnodar che ora ribadisce: «Togliere i cani dalla strada per la Russia è una responsabilità verso la comunità internazionale e la loro eliminazione è il modo più rapido per risolvere questo problema». Krivonosov ha ammesso che lo sterminio olimpico no «Non è il modo più umano di affrontare il problema» e che le autorità (cioè anche lui) «Dovrebbero incoraggiare canili».
La municipalità di Sochi nel 2013 aveva annunciato un contratto «Per la cattura e lo smaltimento» dei cani randagi in città, ma gli animalisti avevano protestato veementemente contro la decisione e il Comune si era impegnato a dare il via alla costruzione di rifugi per animali e per i cani randagi.
Ora, di fronte all’avvio della soluzione finale olimpica, gli animalisti dicono che non c’è alcuna prova che sia stato costruito un solo canile o rifugio e finora l’amministrazione comunale si è rifiutata di risponderà a domande dell’AP sulla questione.
Ma sparare ai cani randagi è una pratica comune in molte regioni russe, nonostante che animalisti e ambientalisti chiedano da anni alle autorità metodi più umani di affrontare il problema.
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