Se bucata rischio ribassi fino a 18.800. Pil Francia e Germania meglio del previsto. Italia -1,9% su anno. Oro, bond, euro: tutto su.
Milano (WSI) - Seduta in buon progresso per Piazza Affari, che saluta con favore il cambio di guardia politico a Palazzo Chigi, ma che rischia comunque di ripiombare in una fase di ribassi se non dovesse tenere il livello chiave di supporto dei 20.150 punti. Al rialzo i prossimi obiettivi tecnici sono a 20.500 e 20.900 punti. Al momento l'indice Ftse MIB estende i rialzi e cresce dell'1% a 20.168 punti. Quanto alle singole performance, particolarmente richiesti i titoli bancari, così come Atlantia, Exor e Finmeccanica. In lettera invece Ansaldo e Ferragamo.
Per il listino milanese, fino a quando la resistenza a 20.150 rimarrà inviolata, si rischia una discesa verso 18.800 prima e quota 18.360 successivamente, dicono i graficisti. Solo in caso di mantenimento della quota di 20.150 lo scenario ribassista verrà invalidato. In questo caso, dovrebbe perfezionarsi un recupero verso quota 20.500 prima e 20.900 successivamente.
I mercati del debito accolgono con favore l'idea di un Governo Renzi, che diventerà il quarto primo ministro in due anni e il terzo senza essere eletto di fila. Lo Spread tra i Btp e il Bund apre stabile a 203,4 punti dai 204 della chiusura di ieri con un rendimento al 3,7%.
Sul versante dell'area euro, la Francia intanto è tornata alla crescita a fine 2014. Meglio del previsto anche la crescita del Pil della locomotiva tedesca. Alle 10 è stato il turno dell'italia, dove i dati dell'Istat hanno confermato la fragile ripresa. Nel quarto trimestre il Pil è aumentato dello 0,1%, come previsto. Occhio anche al giudizio di Moody's sulla qualità del credito e ai nuovi sui dati Bankitalia sul debito pubblico.
Gli investitori sono in grado di fare le loro puntate dopo aver ricevuto notizie positive dai Pil di Germania e Francia. Nel quarto trimestre dello scorso anno il Pil della Germania e'aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Per l'intero 2013 il Pil e' cresciuto dello 0,4%. Nell'ultima parte dell'anno Parigi ha registrato una crescita migliore del previsto pari allo 0,3%.
Il debito pubblico italiano si è attestato a dicembre a 2.067,49 miliardi di euro, in calo rispetto al record di 2.104,04 miliardi registrato a novembre. Alla fine 2012 il dato era pari a quota 1.989,46 miliardi.
In Asia la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in ribasso con l'indice Nikkei-225 a 14.313 punti (-1,53%).
In progresso invece le piazze finanziarie cinesi: il Composite di Shanghai ha terminato gli scambi in progresso dello 0,83% a 2.115,85 punti, mentre a Shenzhen il Component ha chiuso a 7.883,75 (+0,34%).
Sul valutario, l'euro è in rialzo dopo i dati sui pil di Francia e Germania nel quarto trimestre 2013 sopra le attese a 1,3702 dollari dopo aver aperto gli scambi della vigilia a 1,3626 e aver segnato 1,3676 alla chiusura di Wall Street. Rispetto allo yen la moneta unica passa di mano a 139,55.
In ambito di commodities, commodities, i futures sul petrolio stabili a 100,27 dollari per il barile Wti e a 108,56 dollari per il Brent. Le quotazioni dell’oro tornanon in area $1.308 per oncia, con la settima seduta consecutiva in rialzo, ai massimi dallo scorso 7 novembre.
Milano (WSI) - Seduta in buon progresso per Piazza Affari, che saluta con favore il cambio di guardia politico a Palazzo Chigi, ma che rischia comunque di ripiombare in una fase di ribassi se non dovesse tenere il livello chiave di supporto dei 20.150 punti. Al rialzo i prossimi obiettivi tecnici sono a 20.500 e 20.900 punti. Al momento l'indice Ftse MIB estende i rialzi e cresce dell'1% a 20.168 punti. Quanto alle singole performance, particolarmente richiesti i titoli bancari, così come Atlantia, Exor e Finmeccanica. In lettera invece Ansaldo e Ferragamo.
Per il listino milanese, fino a quando la resistenza a 20.150 rimarrà inviolata, si rischia una discesa verso 18.800 prima e quota 18.360 successivamente, dicono i graficisti. Solo in caso di mantenimento della quota di 20.150 lo scenario ribassista verrà invalidato. In questo caso, dovrebbe perfezionarsi un recupero verso quota 20.500 prima e 20.900 successivamente.
I mercati del debito accolgono con favore l'idea di un Governo Renzi, che diventerà il quarto primo ministro in due anni e il terzo senza essere eletto di fila. Lo Spread tra i Btp e il Bund apre stabile a 203,4 punti dai 204 della chiusura di ieri con un rendimento al 3,7%.
Sul versante dell'area euro, la Francia intanto è tornata alla crescita a fine 2014. Meglio del previsto anche la crescita del Pil della locomotiva tedesca. Alle 10 è stato il turno dell'italia, dove i dati dell'Istat hanno confermato la fragile ripresa. Nel quarto trimestre il Pil è aumentato dello 0,1%, come previsto. Occhio anche al giudizio di Moody's sulla qualità del credito e ai nuovi sui dati Bankitalia sul debito pubblico.
Gli investitori sono in grado di fare le loro puntate dopo aver ricevuto notizie positive dai Pil di Germania e Francia. Nel quarto trimestre dello scorso anno il Pil della Germania e'aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Per l'intero 2013 il Pil e' cresciuto dello 0,4%. Nell'ultima parte dell'anno Parigi ha registrato una crescita migliore del previsto pari allo 0,3%.
Il debito pubblico italiano si è attestato a dicembre a 2.067,49 miliardi di euro, in calo rispetto al record di 2.104,04 miliardi registrato a novembre. Alla fine 2012 il dato era pari a quota 1.989,46 miliardi.
In Asia la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in ribasso con l'indice Nikkei-225 a 14.313 punti (-1,53%).
In progresso invece le piazze finanziarie cinesi: il Composite di Shanghai ha terminato gli scambi in progresso dello 0,83% a 2.115,85 punti, mentre a Shenzhen il Component ha chiuso a 7.883,75 (+0,34%).
Sul valutario, l'euro è in rialzo dopo i dati sui pil di Francia e Germania nel quarto trimestre 2013 sopra le attese a 1,3702 dollari dopo aver aperto gli scambi della vigilia a 1,3626 e aver segnato 1,3676 alla chiusura di Wall Street. Rispetto allo yen la moneta unica passa di mano a 139,55.
In ambito di commodities, commodities, i futures sul petrolio stabili a 100,27 dollari per il barile Wti e a 108,56 dollari per il Brent. Le quotazioni dell’oro tornanon in area $1.308 per oncia, con la settima seduta consecutiva in rialzo, ai massimi dallo scorso 7 novembre.
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