sabato, febbraio 15, 2014
Crisi in Centrafrica. La Francia ha deciso l’invio di altri 400 militari nella Repubblica per fermare le violenze in corso tra Anti-Balaka e gruppi Seleka.  

Radio Vaticana - Il contingente parigino salirà così a duemila unità. E mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, chiede l’aiuto internazionale e annuncia che martedì prossimo presenterà al Consiglio una serie di raccomandazioni su come contenere le violenze, l’Unicef denuncia che 133 bambini in Centrafrica, negli ultimi due mesi, sono stati uccisi o mutilati. Giulio Albanese: ascolta
A pagare il prezzo più alto nella Repubblica Centrafricana sono i bambini. È l’Unicef a lanciare l’allarme, esprimendo profonda preoccupazione per le crudeli violenze contro i minori nel tormentato Paese africano. Violenze aberranti, che stanno aumentando costantemente e di fronte alle quali ogni coscienza dovrebbe levare la propria indignazione. Si parla ad esempio di bambini decapitati, mutilati intenzionalmente o feriti in scontri a fuoco, ai quali sono stati amputati gli arti.

Moltissime di queste giovani vittime, a causa degli scontri in atto, sono decedute perché non sono state trasportate in tempo in ospedale per le cure. Di fronte a questo scenario infernale, l’ Unicef chiede ai governi, ai leader religiosi e alla società civile "di intervenire" e che soprattutto "le gravissime azioni perpetrate contro i bambini siano perseguite e punite". A questo proposito, il segretario generale dell’Onu ha rincarato la dose, parlando di misure urgenti per contenere la violenza, salvare vite, proteggere i diritti umani sostenere gli aiuti umanitari e rafforzare comando e controllo delle forze sul terreno. Tutti temi che intende discutere con i membri del Consiglio di Sicurezza.


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