La direzione Pd ha votato la sfiducia al premier Enrico Letta e Matteo Renzi vola verso la guida di un nuovo governo.
di Simona Santullo
Con 136 sì e 16 no il Pd ha deliberato la sfiducia al presidente del consiglio Enrico Letta e al suo governo difeso oltre l’inverosimile fino a poche settimane fa. Enrico Letta dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri è salito al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che già nella serata di ieri ha iniziato le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo con a capo il giovane Matteo Renzi. Un nuovo governo che dovrebbe entrare in carica già dall'inizio della prossima settimana dato che il Capo dello Stato ha già predisposto un calendario di consultazioni lampo che si sono svolte interamente nella giornata di sabato, entro domenica dovrebbe essere previsto l’incarico al giovane Renzi, e lunedì si dovrebbe presentare ai mercati il nuovo esecutivo.
La maggioranza del nuovo governo sarà la stessa che ha sostenuto Enrico Letta. Il nuovo premier ha in mente un governo snello, composto da 12-13 ministeri. Alla formazione della nuova squadra sta collaborando anche il ministro Graziano Delrio. La lista tanto attesa sarà pronta in 7 giorni. La carica di vicepremier dovrebbe rimanere ad Angelino Alfano, mentre come sottosegretario alla presidenza del Consiglio sono in lizza il portavoce del partito Lorenzo Guerini e l’attuale ministro Graziano Delrio, il quale tuttavia è dato favorito anche per l’Interno. Si parla comunque di cinque ministri del Pd, uno di Scelta Civica e dei Popolari per l’Italia, due del Nuovo centrodestra. A chiudere la squadra di governo, alcuni tecnici. All’Economia potrebbe arrivare Lucrezia Reichlin, ma non è sicuro. Si contendono, infatti, la poltrona Tito Boeri, Pier Carlo Padoan, Fabrizio Barca e Lorenzo Bini Smaghi.
Al Lavoro sono in corsa l’ex segretario pd e Cgil Guglielmo Epifani e la giovane Marianna Madia. Per la Giustizia si sono fatti i nomi di Michele Vietti e il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick. Per Maria Elena Boschi si parla delle Riforme o della Cultura (dove sono in corsa anche Gianni Cuperlo e Matteo Orfini) oppure dei Rapporti con il Parlamento (che potrebbe però rimanere a Dario Franceschini o passare a Roberto Giachetti). Per le Infrastrutture sono in lizza il sindaco di Bari Michele Emiliano e da Salerno Vincenzo De Luca. Emanuele Fiano alla Difesa. Dovrebbero essere riconfermati il ministro degli Esteri Emma Bonino, all’Ambiente Andrea Orlando e alla Salute Beatrice Lorenzin. Allo Sviluppo Economico dovrebbe arrivare dal mondo dell’imprenditoria l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, che si contende la poltrona con Vittorio Colao.
Ebbene, a 39 anni, Matteo Renzi, diverrà il più giovane presidente del Consiglio della storia della Repubblica Italiana, il più giovane primo ministro dell’Unione Europea, e dopo Mario Monti ed Enrico Letta sarà il terzo presidente del Consiglio a non aver vinto un’elezione. Di lui dicono che è un uomo molto ambizioso, e grazie alla sua infinita ambizione è riuscito a mettere la parola fine al governo Letta. Ora si prepara a giocare la sua partita consapevole che il suo destino si giocherà tutto nei primi cento giorni di questo prossimo governo. Tenendo conto che Don Chisciotte questa volta non è stato rottamato, anzi questa volta ha vinto, ora il governo deve far contenti gli italiani non il Pdl, Pd, M5S, Scelta Civica e chi ne ha più ne metta. Caro Don Chisciotte, gli italiani non dimenticano, in bocca al lupo.
Con 136 sì e 16 no il Pd ha deliberato la sfiducia al presidente del consiglio Enrico Letta e al suo governo difeso oltre l’inverosimile fino a poche settimane fa. Enrico Letta dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri è salito al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che già nella serata di ieri ha iniziato le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo con a capo il giovane Matteo Renzi. Un nuovo governo che dovrebbe entrare in carica già dall'inizio della prossima settimana dato che il Capo dello Stato ha già predisposto un calendario di consultazioni lampo che si sono svolte interamente nella giornata di sabato, entro domenica dovrebbe essere previsto l’incarico al giovane Renzi, e lunedì si dovrebbe presentare ai mercati il nuovo esecutivo.
La maggioranza del nuovo governo sarà la stessa che ha sostenuto Enrico Letta. Il nuovo premier ha in mente un governo snello, composto da 12-13 ministeri. Alla formazione della nuova squadra sta collaborando anche il ministro Graziano Delrio. La lista tanto attesa sarà pronta in 7 giorni. La carica di vicepremier dovrebbe rimanere ad Angelino Alfano, mentre come sottosegretario alla presidenza del Consiglio sono in lizza il portavoce del partito Lorenzo Guerini e l’attuale ministro Graziano Delrio, il quale tuttavia è dato favorito anche per l’Interno. Si parla comunque di cinque ministri del Pd, uno di Scelta Civica e dei Popolari per l’Italia, due del Nuovo centrodestra. A chiudere la squadra di governo, alcuni tecnici. All’Economia potrebbe arrivare Lucrezia Reichlin, ma non è sicuro. Si contendono, infatti, la poltrona Tito Boeri, Pier Carlo Padoan, Fabrizio Barca e Lorenzo Bini Smaghi.
Al Lavoro sono in corsa l’ex segretario pd e Cgil Guglielmo Epifani e la giovane Marianna Madia. Per la Giustizia si sono fatti i nomi di Michele Vietti e il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick. Per Maria Elena Boschi si parla delle Riforme o della Cultura (dove sono in corsa anche Gianni Cuperlo e Matteo Orfini) oppure dei Rapporti con il Parlamento (che potrebbe però rimanere a Dario Franceschini o passare a Roberto Giachetti). Per le Infrastrutture sono in lizza il sindaco di Bari Michele Emiliano e da Salerno Vincenzo De Luca. Emanuele Fiano alla Difesa. Dovrebbero essere riconfermati il ministro degli Esteri Emma Bonino, all’Ambiente Andrea Orlando e alla Salute Beatrice Lorenzin. Allo Sviluppo Economico dovrebbe arrivare dal mondo dell’imprenditoria l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, che si contende la poltrona con Vittorio Colao.
Ebbene, a 39 anni, Matteo Renzi, diverrà il più giovane presidente del Consiglio della storia della Repubblica Italiana, il più giovane primo ministro dell’Unione Europea, e dopo Mario Monti ed Enrico Letta sarà il terzo presidente del Consiglio a non aver vinto un’elezione. Di lui dicono che è un uomo molto ambizioso, e grazie alla sua infinita ambizione è riuscito a mettere la parola fine al governo Letta. Ora si prepara a giocare la sua partita consapevole che il suo destino si giocherà tutto nei primi cento giorni di questo prossimo governo. Tenendo conto che Don Chisciotte questa volta non è stato rottamato, anzi questa volta ha vinto, ora il governo deve far contenti gli italiani non il Pdl, Pd, M5S, Scelta Civica e chi ne ha più ne metta. Caro Don Chisciotte, gli italiani non dimenticano, in bocca al lupo.
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