Per mantenere il cuore in salute è fondamentale portare ogni giorno a tavola tanta frutta, verdura, cereali integrali e legumi.
Informa Salus - A confermarlo è una ricerca condotta recentemente pubblicata sull'American Journal of Medicine. Lo studio ha preso in considerazione i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) statunitense relativi allo stato di salute di ben 23.168 americani di cui gli autori dello studio hanno analizzato le abitudini al fine di valutare l’eventuale correlazione fra l’introito di fibre con la dieta e l’insorgenza di disturbi cardiovascolari.
“Sono molte le ricerche che hanno dimostrato, già in passato, come le fibre siano in grado di ridurre i valori della pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e il grado di infiammazione sistemica — ha spiegato la responsabile della ricerca, Cheryl Clark, del Brigham and Women’s Hospital dell’Università di Harvard, a Boston —. Con il nostro studio abbiamo voluto capire quante ne introducono davvero gli americani e se - e come - le quantità assunte con la dieta si riflettano sullo stato di salute delle persone, valutando peraltro anche l’eventuale influenza di altri fattori, quali sesso, età, etnia, condizione socioeconomica”.
La ricerca ha quindi confermato che introdurre fibre in quantità riduce il rischio cardiovascolare. Eppure dallo studio è emerso che l’introito giornaliero è mediamente ben al di sotto delle raccomandazioni: in media si aggira attorno ai 16 grammi al giorno, mentre l’Institute of Medicine statunitense consiglia 38 grammi di fibra al giorno per gli uomini e 25 grammi per le donne al di sotto dei 50 anni; per gli over 50 le quantità di assunzione raccomandate passano a 30 grammi per gli uomini e a 19 grammi per le donne. Non molto differente è la situazione nel nostro Paese.
Informa Salus - A confermarlo è una ricerca condotta recentemente pubblicata sull'American Journal of Medicine. Lo studio ha preso in considerazione i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) statunitense relativi allo stato di salute di ben 23.168 americani di cui gli autori dello studio hanno analizzato le abitudini al fine di valutare l’eventuale correlazione fra l’introito di fibre con la dieta e l’insorgenza di disturbi cardiovascolari.
“Sono molte le ricerche che hanno dimostrato, già in passato, come le fibre siano in grado di ridurre i valori della pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e il grado di infiammazione sistemica — ha spiegato la responsabile della ricerca, Cheryl Clark, del Brigham and Women’s Hospital dell’Università di Harvard, a Boston —. Con il nostro studio abbiamo voluto capire quante ne introducono davvero gli americani e se - e come - le quantità assunte con la dieta si riflettano sullo stato di salute delle persone, valutando peraltro anche l’eventuale influenza di altri fattori, quali sesso, età, etnia, condizione socioeconomica”.
La ricerca ha quindi confermato che introdurre fibre in quantità riduce il rischio cardiovascolare. Eppure dallo studio è emerso che l’introito giornaliero è mediamente ben al di sotto delle raccomandazioni: in media si aggira attorno ai 16 grammi al giorno, mentre l’Institute of Medicine statunitense consiglia 38 grammi di fibra al giorno per gli uomini e 25 grammi per le donne al di sotto dei 50 anni; per gli over 50 le quantità di assunzione raccomandate passano a 30 grammi per gli uomini e a 19 grammi per le donne. Non molto differente è la situazione nel nostro Paese.
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