La politica italiana ancora in fermento nonostante il capo dello Stato abbia concluso ieri sera tutte le consultazioni.
Radio Vaticana - Servono spazio e serenità per la formazione del nuovo governo, ha detto Napolitano che per domattina alle 10.30 ha convocato al Quirinale il segretario del Pd, Matteo Renzi. Intanto Alfano chiede garanzie poi attacca Berlusconi: è irriconoscibile, non siamo mai stati così distanti. Cecilia Seppia: ascolta
E’ per domattina alle 10.30 la convocazione al Quirinale del segretario del Pd Matteo Renzi che nel frattempo ha lasciato Firenze alla volta della capitale, dove incontrerà Alfano. Tra martedì e mercoledì potrebbero esserci le consultazioni, poi giovedì il giuramento, infine la fiducia di Camera e Senato tra venerdì e sabato. I tempi dunque sembrano più lunghi del previsto ma d’altra parte, ha spiegato il capo dello Stato Napolitano, servono spazio e serenità per chi avrà l’incarico di guidare il nuovo esecutivo.
Le fibrillazioni tra Nuovo Centro Destra e Forza Italia minacciano però gli equilibri programmatici. Con Berlusconi non siamo mai stati così lontani - fa sapere Alfano - l’intesa ora come ora è molto complicata. A stretto giro la risposta di Toti consigliere politico del Cavaliere che invita il vicepremier ad ammettere le sue responsabilità e lo accusa di aver fatto da stampella ad un governo di sinistra. Ncd ha ribadito comunque la volontà di essere pronto ad un grande sforzo riformatore purché il futuro premier si guardi alla sua sinistra: i freni alle riforme – dice ancora Alfano - vengono da lì. Per il M5S il passaggio Letta - Renzi non porta alcuna novità. Di teatrino parla il leader di Sel Vendola deciso a restare all’opposizione. Dal canto suo Renzi auspica tempi rapidi e assicura che non si lascerà imbrigliare: legge elettorale, lavoro, fisco, impresa e pubblica amministrazione restano le priorità del suo programma.
Radio Vaticana - Servono spazio e serenità per la formazione del nuovo governo, ha detto Napolitano che per domattina alle 10.30 ha convocato al Quirinale il segretario del Pd, Matteo Renzi. Intanto Alfano chiede garanzie poi attacca Berlusconi: è irriconoscibile, non siamo mai stati così distanti. Cecilia Seppia: ascolta
E’ per domattina alle 10.30 la convocazione al Quirinale del segretario del Pd Matteo Renzi che nel frattempo ha lasciato Firenze alla volta della capitale, dove incontrerà Alfano. Tra martedì e mercoledì potrebbero esserci le consultazioni, poi giovedì il giuramento, infine la fiducia di Camera e Senato tra venerdì e sabato. I tempi dunque sembrano più lunghi del previsto ma d’altra parte, ha spiegato il capo dello Stato Napolitano, servono spazio e serenità per chi avrà l’incarico di guidare il nuovo esecutivo.
Le fibrillazioni tra Nuovo Centro Destra e Forza Italia minacciano però gli equilibri programmatici. Con Berlusconi non siamo mai stati così lontani - fa sapere Alfano - l’intesa ora come ora è molto complicata. A stretto giro la risposta di Toti consigliere politico del Cavaliere che invita il vicepremier ad ammettere le sue responsabilità e lo accusa di aver fatto da stampella ad un governo di sinistra. Ncd ha ribadito comunque la volontà di essere pronto ad un grande sforzo riformatore purché il futuro premier si guardi alla sua sinistra: i freni alle riforme – dice ancora Alfano - vengono da lì. Per il M5S il passaggio Letta - Renzi non porta alcuna novità. Di teatrino parla il leader di Sel Vendola deciso a restare all’opposizione. Dal canto suo Renzi auspica tempi rapidi e assicura che non si lascerà imbrigliare: legge elettorale, lavoro, fisco, impresa e pubblica amministrazione restano le priorità del suo programma.
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