domenica, febbraio 16, 2014
Sollecito su canale 5: "Su Lumumba, Amanda ha avuto quella che io chiamo un’allucinazione. Io comunque non sono mai entrato neppure in quell’allucinazione” 

“La notte io sono sempre stato a casa mia. E ora ho un alibi a riprova di questo, che prima non avevo: il mio computer, con il quale ho finito di vedere un film alle 21.15 circa e poi ho aperto un file video di cartoni giapponesi. Io, contro Meredith non avevo nulla”. Così parla Raffaele Sollecito, condannato a 25 anni dalla Corte d'assise d'appello di Firenze per l'omicidio di Meredith Kercher, in un'intervista televisiva su Canale 5.

Sollecito accusa la 'giustizia' di aver sbagliato e di averlo giudicato senza prove schiaccianti: "La giustizia italiana ha sbagliato, non sono infallibili anche se hanno questo potere enorme. Non hanno niente, come prove”. Raffaele Sollecito continua: “Io sto facendo di tutto per far capire che le falle di questo sistema sono gravi e che qualunque sia il teorema, è sempre giusto”. “I sospetti vanno accertati, non si deve sposare una tesi per poi farla diventare reale, appiccicando insieme le figurine che insieme non stanno”.

Sollecito si esprime anche sull'unico condannato in carcere a Viterbo per l’omicidio di Meredith: “Io Rudy Guede non lo conosco, non l’ho mai visto in vita mia”.

Sollecito in fine parla di Patrik Lumumba, in merito alle accuse che Amanda fece nei suoi confronti. Lubumba in un primo tempo fu accusato e incarcerato, e poi scagionato: “Su Lumumba, Amanda ha avuto quella che io chiamo un’allucinazione. Io comunque non sono mai entrato neppure in quell’allucinazione”.


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