lunedì, febbraio 10, 2014
Altro sangue sulle strade dell’area centrale di Bangkok interessata da mesi da una tenace protesta antigovernativa.  

Misna - Questa mattina alle 11.30 (ora locale) sei addetti alla pulizia stradale della municipalità sono rimasti feriti per lo scoppio di una bomba presso il ponte di Phan Fa sul grande Viale delle Castituzione (Ratchadamnoen Avenue). Due, un uomo e una donna, sono in gravi condizioni. Non è chiaro se l’ordigno sia stato installato di recente, oppure se sia rimasto sul terreno dopo l’occupazione dell’area da parte di uno dei gruppi degli antigovernativi, la Forza democratica per la cacciata di Thaksin (Pefot), opposto all’influenza dell’ex premier Thaksin Shinawatra sull’esecutivo attuale guidato dalla sorella Yingluck.

Un fatto che si è inserito in una giornata già tesa nella capitale thailandese, dove anche oggi una marcia ha paralizzato il traffico in alcune grandi arterie cittadine, con il proposito di raccogliere fondi per i risicoltori che stanno portando la loro protesta nella città. Non pagati in diversi casi da mesi per il raccolto consegnato ai magazzini governativi, per la prima volta oggi hanno scelto Bangkok come sede ufficiale delle rivendicazioni, marciando a centinaia prima verso il ministero della Giustizia e poi verso quello del Commercio. Qui hanno avuto un incontro inconcludente con il ministro, che ha ancora una volta ribadito che la responsabilità dei mancati versamenti non è di un piano di sostegno che presenta ampie zone d’ombra e soggetto a corruzione e sprechi rilevati da molte parti, ma delle attività ostruzionistiche della protesta. In queste ore il ministero della Difesa, sede provvisoria del gabinetto ministeriale si sta preparando per l’arrivo degli agricoltori. Si teme che la tensione sfoci in violenze, in una situazione che ha creato un’inedita alleanza tra le forze antigovernative e agricoltori tradizionalmente parte del bacino elettorale del partito di maggioranza Puea Thai.

A completare un quadro difficile e in evoluzione, mentre anche nel file settimana i presidi anti-governativi hanno visto accresce il numero dei partecipanti e la conferma che la protesta non intende cedere, è arrivata la notizia dell’arresto in un grande magazzino di Sonthiyan Chuenruthainaitham, tra i leader della protesta. Quello contro Sonthiyan è il primo mandato di cattura emesso contro decine di esponenti anti-governativi per attività illegali nello stato d’emergenza in vigore, ad essere attuato e questo potrebbe portare a un aumento della tensione. La protesta, infatti, lamenta di essere perseguitata ma non tutelata dalle forze dell’ordine che non hanno finora arrestato alcun responsabile per lo stillicidio di attentati e sparatorie che hanno provocato 13 morti e 620 feriti dalle prime violenze il 30 novembre 2013, quasi tutti manifestanti. Poco fa, i loro leader hanno annunciato una nuova massiccia protesta per i prossimi giorni.

Sul piano elettorale, cruciale per definire la prospettiva prossima del paese, è caduta nel vuoto la richiesta della Commissione elettorale di un incontro con il governo per sbloccare lo stallo in corso e nella prospettiva di un invalidamento delle consultazioni del 23 gennaio e del 2 febbraio ma nell’impossibilità formale di indirne di nuove nei tempi utili previsti dalla costituzione e in vista del ritorno già previsto alle urne per l’elezione del Senato, con il potere affidato a un governo transitorio, con poteri dimezzati, che ritiene impossibile dare le dimissioni nello stato di interim in cui si trova.


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