Processo il 3 aprile per Davide Vannoni, ideatore del controverso metodo Stamina. «Sono innocente», dichiara alla stampa.
Il Gup di Torino, Luca Del Colle lo ha deciso ipotizzando il reato di tentata truffa alla regione Piemonte. La vicenda riguarda un finanziamento di 500mila euro che Vannoni chiese per un progetto di studio sulle staminali. Una delibera della Regione che lo approvava fu revocata prima che il finanziamento diventasse operativo. La difesa di Vannoni aveva chiesto la prescrizione. Il presidente di Stamina Foundation, commenta così il suo rinvio a giudizio: «Speravo che la vicenda si risolvesse già oggi, vuol dire che dimostreremo in dibattimento la mia innocenza. Sono assolutamente sereno». «Non sono io a dire che non ho commesso il reato - aggiunge Vannoni - a parlare sono i documenti e li porteremo in dibattimento».
Vannoni si rivolge anche ai suoi pazienti: «Stanno cercando in tutti i modi di fermarci, ma non abbandoniamo i pazienti: ci sono 150 persone che hanno diritto di curarsi con Stamina e sono in lista d’attesa. Spero che questa decisione del gip non infici la battaglia che stiamo portando avanti per curare i pazienti. Ci sono i malati in cura e quelli che hanno vinto una causa e aspettano di potersi curare: la nostra battaglia è per loro, e non ci fermeremo».
Il Gup di Torino, Luca Del Colle lo ha deciso ipotizzando il reato di tentata truffa alla regione Piemonte. La vicenda riguarda un finanziamento di 500mila euro che Vannoni chiese per un progetto di studio sulle staminali. Una delibera della Regione che lo approvava fu revocata prima che il finanziamento diventasse operativo. La difesa di Vannoni aveva chiesto la prescrizione. Il presidente di Stamina Foundation, commenta così il suo rinvio a giudizio: «Speravo che la vicenda si risolvesse già oggi, vuol dire che dimostreremo in dibattimento la mia innocenza. Sono assolutamente sereno». «Non sono io a dire che non ho commesso il reato - aggiunge Vannoni - a parlare sono i documenti e li porteremo in dibattimento».
Vannoni si rivolge anche ai suoi pazienti: «Stanno cercando in tutti i modi di fermarci, ma non abbandoniamo i pazienti: ci sono 150 persone che hanno diritto di curarsi con Stamina e sono in lista d’attesa. Spero che questa decisione del gip non infici la battaglia che stiamo portando avanti per curare i pazienti. Ci sono i malati in cura e quelli che hanno vinto una causa e aspettano di potersi curare: la nostra battaglia è per loro, e non ci fermeremo».
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