Quarantotto film per raccontare l’Africa, i suoi giovani, la voglia di “rinascita”: l’appuntamento è ad Addis Abeba, al Festival cinematografico internazionale dei colori del Nilo, rassegna giunta alla seconda edizione dopo l’esordio del 2012.
Misna - “La varietà di generi e di stili – sottolineano gli organizzatori – confermano le capacità e le ambizioni di giovani registi animati da una visione e da uno spirito di rinascita”. Il Festival è cominciato ieri sera con la proiezione di “Life above All” (La vita prima di tutto), lungometraggio del sudafricano Oliver Smitz che racconta l’impegno di una bambina al fianco della mamma malata di aids
.
La manifestazione è organizzata dall’Accademia della televisione e del cinema Nilo Blu in collaborazione con l’Associazione dei produttori cinematografici dell’Etiopia. Al termine della rassegna, lunedì, saranno assegnati premi per il miglior lungometraggio, il miglior cortometraggio e il miglior documentario.
Al miglior regista andrà un riconoscimento speciale, il “Premio del Grande Nilo”. Nel 2012 il film più premiato fu “Restless City” (Una città inquieta) del nigeriano Andrew Dosunmo, racconto delle difficoltà e delle speranze di giovani africani emigrati negli Stati Uniti.
Misna - “La varietà di generi e di stili – sottolineano gli organizzatori – confermano le capacità e le ambizioni di giovani registi animati da una visione e da uno spirito di rinascita”. Il Festival è cominciato ieri sera con la proiezione di “Life above All” (La vita prima di tutto), lungometraggio del sudafricano Oliver Smitz che racconta l’impegno di una bambina al fianco della mamma malata di aids
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La manifestazione è organizzata dall’Accademia della televisione e del cinema Nilo Blu in collaborazione con l’Associazione dei produttori cinematografici dell’Etiopia. Al termine della rassegna, lunedì, saranno assegnati premi per il miglior lungometraggio, il miglior cortometraggio e il miglior documentario.
Al miglior regista andrà un riconoscimento speciale, il “Premio del Grande Nilo”. Nel 2012 il film più premiato fu “Restless City” (Una città inquieta) del nigeriano Andrew Dosunmo, racconto delle difficoltà e delle speranze di giovani africani emigrati negli Stati Uniti.
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